100 anni del quartiere Flaminio, prove di integrazione dal circolo Pd

Gian Paolo Giovannelli, segretario del circolo Pd Flaminio

“Molti immigrati nel quartiere, specialmente a piazza Mancini, non hanno spazi per loro, bisognerebbe cercare un coordinamento con i residenti per arrivare a delle zone condivise di integrazione”. Gian Paolo Giovannelli, segretario del neonato circolo Pd Flaminio, fondato lo scorso giugno in via Tiepolo 13, ipotizza una soluzione al problema dei continui disordini che avvengono in quella zona.

Tentativo di dialogo “Quando c’era la nostra giunta venivamo attaccati continuamente dall’opposizione per la sporcizia che veniva lasciata” continua Giovannelli, “ma abbiamo cercato di avere dei contatti con i consolati, quello peruviano su tutti, per risolvere la questione. Non è con la repressione che si ottengono i risultati, infatti con la vittoria della destra alle comunali le cose non sono migliorate. Con i filippini in piazza Manila invece non ci sono mai stati grossi problemi.” Per avere un quadro più preciso occorrerebbe “una sorta di indagine, per capire la tipologia e le relative difficoltà degli immigrati presenti, dalla badante al piccolo imprenditore”. Stanno avendo un grande sviluppo gli esercizi gestiti da stranieri, “anche nel mercato rionale di via Guido Reni ora ci sono un alimentari nordafricano e una bigiotteria indiana”, aggiunge Flavia di Castro, del consiglio direttivo.

Scuola Guido Alessi, esempio di integrazione “L’elementare e materna Guido Alessi è una scuola di accoglienza, si trovano bambini di ogni nazionalità”, continua la di Castro. “Era stato tentato anche un progetto di scolarizzazione per i rom, portati con il pullmino dal campo vicino all’Olimpica. Ma da quando questo è stato sgomberato è naufragato tutto. Peccato perché è stata un’esperienza positiva, l’inserimento andava bene”.

Italia sono anch’io Anche la sede del circolo Pd Flaminio è stata un punto di raccolta firme della campagna Italia sono anch’io, in chiusura il 5 febbraio. “Nonostante abbiamo iniziato con un po’ di ritardo, c’è stato un buon riscontro”, racconta Barbara Giustiniani, tesoriera. Beppe Grillo aveva alzato pochi giorni fa un polverone, definendo l’iniziativa “senza senso” se non quello di “distrazione da problemi reali”. “È stata una dichiarazione indegna”, commenta telegrafica la Giustiniani, “sono contenta che anche molti sostenitori del movimento 5 stelle si siano dissociati”.

Locandina della festa del 12 dicembre scorso per i 100 anni del quartiere Flaminio

Iniziativa per i 100 anni del quartiere Flaminio “Lo scorso 12 dicembre abbiamo organizzato una mostra fotografica negli spazi dell’adiacente cinema politecnico Fandango, con oltre 200 scatti attuali e d’epoca del quartiere Flaminio, nato in occasione della expo universale del 1911, e del Villaggio Olimpico, risalente alle Olimpiadi del 1960”, spiega Giovannelli. “Sono intervenuti personaggi famosi a raccontare la loro testimonianza sulla vita nel territorio, come il pittore Franco Mulas, la moglie di Totò Franca Faldini, scrittrice e attrice, i direttori del Teatro Olimpico e del Maxxi”. Un punto di discussione importante è stato la tutela dei parametri di decoro urbano, “c’è un forte rischio di speculazione edilizia in via Guido Reni, dove la zona delle caserme, 5 ettari, è in dismissione”.

Altre iniziative “Per la giornata della memoria, il 27 gennaio, abbiamo organizzato una manifestazione in cui è stato presentato il libro Le voci dal lager, diari di deportati politici. Insieme ad altri circoli è stato affrontato il problema della risistemazione del consultorio in via Salaria 144, che risultava di proprietà comunale, ma occupato abusivamente. Con i consiglieri Laj e Loricchio poi stiamo cercando di realizzare un centro per l’Alzheimer, visto che la zona ha un alto tasso di popolazione anziana e si allevierebbe un peso che grava solo sulle famiglie”. Per il futuro sarà trattato il tema di come la manovra del governo Monti ricadrà su pensionati e lavoro dei giovani, sempre appoggiandosi al cinema Fandango: “le nostre risorse sono limitate, sia economiche che come spazi”.

Gabriele Santoro
(2 febbraio 2012)