Roma: presentazione dell’Atlante Geopolitico del Mediterraneo 2017

L’Atlante Geopolitico del Mediterraneo 2017, edito dalla casa editrice Bordeaux,è stato presentato mercoledì 14 giugno 2017 alla biblioteca comunale “Moby Dick” di via Edgardo Ferrati 3a, al quartiere Garbatella. All’iniziativa erano presenti, oltre ad uno dei due curatori del volume: Francesco Anghelone, anche Armando Sanguini, ex ambasciatore italiano in Cile, Spagna, Tunisia e Arabia Saudita, e la giornalista e scrittrice Francesca Bellino. A coordinare il tutto vi era il ricercatore dell’università di Londra e autore del libro “Il Grande Iran” Giuseppe Acconcia.

Scopo dell’evento era cercare di capire gli ultimi avvenimenti capitati nel nostro mare e tutte le conseguenze, sia sociali ed economiche, che ne hanno comportato.

Il punto di partenza del libro è il periodo delle cosiddette “Primavere Arabe” del 2011. In quel lasso di tempo in molte aree dell’Africa Settentrionale e del Medio-Oriente vi furono rivolte “dal basso” per chiedere maggiore democrazia e più diritti sociali nelle aree geografiche della zona.

Sono stati molti i paesi interessati da queste manifestazioni: Libia, Tunisia, Siria, Egitto. Ognuno doveva affrontare determinati problemi interni che però ad oggi, 2017, non sono stati minimamente risolti, anzi in alcuni casi la situazione interna a questi paesi è notevomente peggiorata.

Il tutto ha avuto varie e gravi ripercussioni anche se paesi esterni, sia al di fuori che dentro l’area mediorientale e nord-africana. Tra i casi più eclatanti possiamo citare Marocco e Arabia Saudita ma anche USA e Francia.

I problemi che si sono dovuti affrontare in queste zone sono stati molteplici: attentati avvenuti in luoghi simbolo, come l’attacco al mausoleo dell’ayatollah Khomeini a Teheran, fino ad un arrivo indiscriminato di migranti che attraversano i paesi interessati dalle primavere arabe senza subire il benchè minimo controllo visto che le strutture statali di queste nazioni sono del tutto inesistenti, Tutto questo è avvenuto pechè, come spiegato dai relatori presenti all’iniziativa, da sempre sono state molteplici e molto forti le differenze e gli squilibri tra nord e sud del Mar Mediterraneo. Tutti coloro che erano in grado di mettere a posto tali squilibri, vale a dire i paesi occidentali come quelli europei e gli Stati Uniti d’America, non hanno fatto nulla quando potevano ed adesso ne stanno pagando le conseguenze sotto i più vari punti di vista.

Roberto Consiglio
(14 giugno 2017)