Football for Unity, il 19 giugno a Roma gioca l’integrazione

Football for Unity
Ragazzi del Liceo Scientifico Newton di Roma durante le prove per l’Awareness Festival. Foto di Liberi Nantes

Venerdì 11 giugno la nazionale italiana scenderà in campo all’Olimpico contro la Turchia nella prima partita dei Campionati europei, pochi giorni dopo inizieranno gli incontri di Football for Unity un progetto europeo promosso da UEFA Foundation for Children che coinvolge una rete di partner internazionali chiamati a organizzare, in diverse città che ospiteranno gli incontri degli Europei di Calcio UEFA Euro 2020 (Roma, Amsterdam, Budapest, Copenaghen, Londra, Dublino e Monaco), degli Awareness Festival.

“Football for Unity serve a dimostrare, come dice il nome stesso, che attraverso il gioco del calcio si possono unire e far giocare insieme le differenze”, spiega Alberto Urbinati, Presidente dell’associazione selezionata per l’Italia Liberi Nantes. “L’obiettivo è di mettere in campo giovani, dai 12 ai 25 anni, provenienti da Paesi terzi e giovani della comunità locale e di fare un torneo, l’Awareness Festival. I ragazzi provenienti dai Paesi terzi sono migranti richiedenti asilo, in gran parte vivono nei centri di accoglienza, in strutture predisposte per loro o in case famiglia. Ci sono anche minori stranieri non accompagnati. Tutti loro hanno affrontato ‘il viaggio’, nella maggior parte dei casi vengono dall’Africa subsahariana. Ovviamente ci sarà una forte presenza femminile e anche il coinvolgimento della comunità LGBTQIA di Roma, il cui interessamento rappresenta per me uno dei traguardi più importanti raggiunti dalla nostra associazione. Il calcio d’inizio degli Awareness Festival si terrà il 19 giugno all’impianto sportivo Comunale Fulvio Bernardini, in Via dell’Acqua Marcia nel quartiere di Pietralata, un luogo che riteniamo idoneo a ospitare nel pieno rispetto delle norme sanitarie una manifestazione così importante, dove è prevista tanta partecipazione e che ha suscitato tanto interesse. Una giornata in cui giocare divertendosi, una festa all’insegna della bellezza del gioco del calcio e della gioia dello stare insieme”.

Football for Unity e Football3

“Nel corso dell’Awarness Festival – prosegue Urbinati – i ragazzi sperimenteranno una metodologia alternativa di gioco del calcio, il Football3, inventato dal network StreetFootballWorld e utilizzato in moltissimi Paesi del mondo. Football3 rappresenta un modo diverso di giocare a calcio, che si svolge in tre tempi e non in due. Nel primo tempo le due squadre si riuniscono e parlano fra di loro e stabiliscono delle regole, divertenti e inclusive, alternative a quelle del gioco del calcio tradizionale. Un esempio potrebbe essere che si può assegnare il gol soltanto se nell’azione partecipano tutti i componenti della squadra. Nel secondo tempo c’è la partita vera e propria, quindi le squadre giocano a calcio secondo le regole che ci sono date. La partita avviene alla presenza di un mediatore interculturale, e non un arbitro, il quale controlla che tutte le regole siano rispettate. Infine il terzo tempo, probabilmente quello più interessante, in cui le squadre si riuniscono di nuovo tra loro, analizzano quello che è successo in campo, chi ha rispettato di più le regole e il fair play, stabilendo chi è il vincitore della partita”.

Il Manifesto del Calcio Inclusivo

“Per il progetto Football for Unity abbiamo coinvolto tante organizzazioni che operano nel terzo settore, che si occupano di accoglienza dei migranti e che operano nel sociale sia a livello sportivo che non. Per tutti noi questa esperienza rappresenta anche una stimolante occasione di riflessione in cui tutti i partner sono stati invitati a confrontarsi. Infatti a fine progetto stileremo un Manifesto del Calcio Inclusivo: una serie di buoni principi raccolti sia durante l’Awarness Festival, sia al Football Village UEFA Euro 2020 che si terrà nella cornice di Piazza del Popolo. La risposta positiva al progetto per ora è stata sorprendente anche da parte delle istituzioni. Ad esempio di recente il Presidente della Camera Fico è venuto a trovarci direttamente sul campo. Nessuno di noi – conclude Urbinati – si aspettava che il Presidente fosse così colpito da quello che facciamo. Nella sfida all’accoglienza ognuno deve fare la sua parte e svolgere il proprio ruolo, per questo ci aspettiamo una forte partecipazione delle autorità locali, sia del comune che della regione, al pari di quello che ha già fatto il Presidente della Camera dimostrando di sposare la nostra causa e i nostri valori”.

Siete tutti invitati!

Vincenzo Lombardo
(9 giugno 2021)

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