Imprenditoria straniera 2020: il nuovo report e dashboard

Sono oltre 880mila le persone straniere coinvolte nel settore imprenditoriale in Italia nel 2020: è quanto emerso dall’ultimo report annuale dell’Osservatorio sull’inclusione socio-economica e finanziaria realizzato dal Centro Studi di Politica Internazionale e da Deloitte Consulting, nell’ambito del progetto Futurae di Unioncamere, finanziato dal Fondo nazionale delle politiche migratorie del Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali.
Il report fotografa l’attuale situazione dell’imprenditoria straniera in Italia nel 2020, che rappresenta l’11% sul totale. In particolare, presta attenzione alla partecipazione giovanile e alla presenza femminile nel settore, soffermandosi sui processi di inclusione finanziaria dei cittadini stranieri e sulle conseguenze derivate dalla pandemia. Oltre al Report, è stata messa a punto una dashboard interattiva che permette di osservare i principali dati sull’imprenditoria straniera emersi dalla ricerca.

Il report: i settori dell’imprenditoria straniera

Il lavoro di analisi contenuto nel report è stato condotto sulla base dei dati forniti da diverse fonti. La prima parte dello studio, di panoramica generale è stato guidato dai dati Infocamere e Istat per descrivere la presenza straniera in sei fondamentali settori economici, ovvero: “costruzioni”, “commercio all’ingrosso e al dettaglio”, “attività manifatturiere”, “noleggio, agenzie di viaggio, servizi di supporto alle imprese”, “altre attività di servizi” e “attività dei servizi di alloggio e ristorazione”.

In generale, i settori nei quali gli stranieri sono maggiormente impegnati sono quelle di “commercio all’ingrosso e al dettaglio” e “costruzioni”. Nello specifico, le presenze giovanili e femminili più importanti sono state rintracciate nei settori “costruzioni”, dove sul totale di 9.435 iscrizioni i giovani ne registrano 3.643, e in “altre attività di servizi” per la categoria femminile, con una presenza di 1.087 su 2.113 iscrizioni.

Un focus sulla provincia di Roma

Nell’aspetto territoriale, i più alti valori di presenza delle imprese straniere non UE si registrano nelle province di Roma, Milano, Torino, Caserta e Prato. In particolare, nella provincia laziale i settori imprenditoriali più redditizi sono quelli di “commercio all’ingrosso e al dettaglio”, “costruzioni”, “noleggio”, “agenzie di viaggio”, “attività manifatturiere”, per un totale di 45.433 imprese straniere non UE. L’incidenza più significativa nei settori imprenditoriali Ateco della provincia di Roma si registra nel settore di “noleggio, agenzie di viaggio, servizi di supporto alle imprese”, con una percentuale del 25,7% sul totale.


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Secondo il report, è stato dimostrato che l’apporto culturale e relazionale dato dagli stranieri che si stabiliscono in una regione italiana genera importanti vantaggi competitivi; in questo senso, le strategie di internazionalizzazione delle piccole e medie imprese sono positivamente influenzate dal capitale sociale e umano generato dall’imprenditoria straniera.

 


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La dashboard interattiva sull’imprenditoria straniera in Italia