Festa del Cinema di Roma: storie in pellicola dal mondo

Al via la XVI edizione della Festa del Cinema di Roma, in programma dal 14 al 24 ottobre 2021 presso l’Auditorium Parco della Musica. Come ogni anno sarà arricchita da incontri con gli autori, dibattiti, rassegne e proiezioni in anteprima.
Una parte del programma sarà inoltre disponibile on demand sulla piattaforma Digital RFF.
La Redazione Piuculture propone una selezione di titoli che da tutto il mondo, che parlano di adolescenti ribelli, donne coraggiose, conflitti, rivolte e padri amorevoli.

festa del cinema di roma
Sala di cinema di nuovo affollata. Foto di Unsplash

Adolescenti ribelli e sognatrici

Olga è l’esordio al lungometraggio del regista Elie Grappe. Protagonista del film è la quindicenne ginnasta ucraina Olga, che si allena in Svizzera, dove vive la famiglia del padre, per concorrere a un campionato europeo. La sua mente però è rivolta all’Ucraina dove sua madre lavora come giornalista nel momento in cui scoppia l’Euromaidan, la protesta del 2014 a sostegno dei valori europei che ha portato alla destituzione del presidente Viktor Janukovyč.

Souad di Ayten Amin è la storia di una giovane donna di 19 anni che vive in un piccolo villaggio lungo il Nilo. Souad conduce una doppia vita: pur rimanendo conservatrice e velata in famiglia e in società, intraprende relazioni virtuali segrete con vari uomini sui social. Un equilibrio instabile, che gli eventi della vita reale e quotidiana finiranno per turbare.

Yuni di Kamila Andini è la storia di una quattordicenne indonesiana dalla brillante intelligenza, che sogna di frequentare l’università. Per questo si trova a respingere ben tre diverse proposte di matrimonio da parte di uomini semisconosciuti, scatenando tra la gente dicerie e pettegolezzi basati sulla leggenda secondo la quale una donna che rifiuta tre proposte di matrimonio non si sposerà mai. Sarà in grado Yuni di fronteggiare la pressione sociale e proseguire per la propria strada?

Farha di Darin J. Sallam racconta il dramma dell’omonima protagonista, una ragazza palestinese di 14 anni che nei giorni della nakba del 1948 vede naufragare i suoi progetti per il futuro, il desiderio di andare a studiare in città insieme alla sua amica Farida e di scampare al suo destino di donna.

Il messicano Marcelino Islas Hernández è il regista di Mi novia es la revolución. La pellicola, ambientata in Messico nel 1994, ha come protagonista Sofia, neoquindicenne che trascorre le sue giornate nella noiosa compagnia della sorella minore. A turbare la monotonia quotidiana interviene l’ incontro con Eva, una giovane ribelle, insieme alla quale scoprirà l’amore.

Un fotogramma dal film

Impegno e rivolte: l’irruzione del sociale

Mediterraneo di Marcel Barrena è il film tratto dalla storia vera di Òscar Camps, il fondatore di Open Arms. Nell’autunno del 2015 la foto straziante di un bambino annegato nel Mediterraneo spinge due bagnini spagnoli, Òscar e Gerard, a recarsi nell’isola di Lesbo. Qui scoprono il dramma quotidiano dei migranti, migliaia di persone che rischiano la vita cercando di solcare il mare con imbarcazioni precarie, per fuggire dalla miseria e dalle guerre.

Hleb Papou è il regista de Il legionario, film ambientato nella Roma contemporanea, che racconta la battaglia per il diritto alla casa di migliaia di persone nelle occupazioni edilizie. Daniel, nato a Roma da genitori africani e cresciuto in un palazzo occupato, si trova in divisa da poliziotto del Primo Reparto Mobile della Polizia di Stato a far fronte allo sgombero del palazzo in cui ancora vivono sua madre e suo fratello.

No tenemos miedo di Manuele Franceschini racconta gli eventi del 18 ottobre 2019 a Santiago del Cile. L’aumento del prezzo del trasporto pubblico scatena la ribellione popolare, che sfocia in una vera e propria guerriglia urbana e scatena la brutale repressione della polizia. La protesta è l’esplosione di un’insofferenza trentennale, causata dall’applicazione del sistema neoliberale in un paese che, uscito dalla dittatura, fatica ancora a definirsi democrazia.

Un fotogramma dal film

Donne coraggiose

Hive di Blerta Basholli, tratto da una storia vera, è incentrato sulla figura di Fahrije che, da quando suo marito è stato dato come disperso nella guerra del Kosovo, lotta insieme alla famiglia per superare il lutto e le difficoltà economiche. Per provvedere ai suoi familiari avvia una piccola impresa agricola, attività malvista nell’arretrato villaggio patriarcale in cui vive.

Il film di animazione My sunny maad di Michaela Pavlátová racconta la storia d’amore tra Herra, una donna ceca, e l’afghano Nazir. Dopo l’iniziale entusiasmo dell’innamoramento, Herra dovrà affrontare le difficoltà di una vita nell’Afghanistan post-talebano e gli scontri con la famiglia a cui sta per unirsi.

Storie di padri amorevoli

Sami di Habib Bavi Sajed è la storia di un contadino della città di Ahvaz, in Iran. Un tempo coltivava la sua terra ma, dopo la guerra, non riesce a raccogliere altro che mine inesplose. Proprio a causa di una di queste mine trova la morte la giovane moglie incinta, mentre la bimba che portava in grembo riesce a salvarsi, pur trovandosi con una gamba amputata. Dopo la morte della moglie, Sami rifiuta nuove nozze e continua a coltivare la sua terra nella speranza di poter acquistare una protesi per la figlia.

L’amore di un padre per la figlia è al centro anche della pellicola One second di Zhang Yimou. In Cina, durante la Rivoluzione Culturale, il detenuto Zhang Jiusheng fugge da un campo di lavoro forzato e intraprende un lungo ed estenuante viaggio per poter assistere in un villaggio alla proiezione di un cinegiornale di propaganda governativa. Proprio la proiezione propagandistica gli offre la possibilità di vedere, per un solo secondo, la sua amata figlia da tempo perduta.

Silvia Proietti
(13 ottobre 2021)

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