Domenica 14 novembre è stato presentato, in concorso alla Casa del Cinema il film Akadimia Platonos di Filippos Tsitos, finalista del premio Lux. Una competizione patrocinata dal Parlamento Europeo e dedicato ai film in coproduzione, in questo caso Grecia e Germania. La presenza del regista Filippos Tsitos, prevista dal programma, è stata disattesa per un imprevisto.La trama Stavros, Antonis Kafetzopoulos, è un commerciante separato dalla moglie e costretto a prendersi cura della madre malata. Passa le giornate fuori dal negozio con i suoi amici Nikos, Argyris e Thymios ad osservare la scenario lavorativo, sempre più ad appannaggio degli stranieri, in particolare cinesi ed albanesi, sgraditi ai quattro amici. Queste certezze vengono minate quando la madre di Stavros riconosce in un operaio albanese, Marenglen – fusione dei nomi di Marx, Engels e Lenin – il figlio abbandonato in tenera età. Stavros non sa più se considerarsi un greco a tutti gli effetti e questa crisi di identità lo porta ad avere incomprensioni con gli amici di sempre.Pregiudizi e intolleranza Il film rispecchia chiaramente il pregiudizio e la diffidenza di una parte della popolazione greca verso l’immigrato. E’ una commedia, i toni non sono esasperati, ma si ironizza sulle figure di Stavros e degli amici, specchio verosimile di una parte della società. Del resto mentre gli immigrati stanno effettivamente lavorando, loro passano le giornate seduti a parlare, sentire musica, giocare a calcio nella piazza dove si trovano i loro negozi. Simbolo del film, la costruzione, nella piazza, del monumento all’interculturalità, osteggiato dai quattro amici non per motivi ideologici, quanto perché impedirà le loro quotidiane partite a calcio.