Piuculture festeggia i primi 10 anni con un e-book

Piuculture 10 anni di fatti storie dati

Piuculture compie dieci anni. E festeggia con un e-book: nella pubblicazione che i lettori possono scaricare gratuitamente nel box di seguito la redazione ha raccolto una selezione di articoli per raccontare le notizie che sono passate sui taccuini di oltre 150 redattori in questo primo decennio.

Il giornale è nato l’11 febbraio 2011 per raccontare gli stranieri che vivono, studiano e lavorano a Roma nella convinzione che i migranti siano una risorsa e non una minaccia e che la comunicazione sia elemento fondamentale per realizzare una società pluralista.

Il gruppo di cittadini attivi che a partire dal 2009 ha dato il via a questa impresa fondando l’Associazione Piuculture, e il giornale omonimo, sono stati coadiuvati negli anni da numerosi giovani, italiani e stranieri, appassionati di giornalismo sociale, perché Piuculture fin dalla sua origine è diventato un Laboratorio permanente di giornalismo sociale e di comunicazione interculturale.

I primi furono Alice, Daniela, Gabriele, Davide, Melissa e Marco, che si incontravano tutti i pomeriggi, coordinati da Nicoletta del Pesco, direttore del giornale e Paola Piva allora Presidente di Piuculture, per raccogliere notizie sulle realtà degli stranieri a partire dal territorio del Municipio II di Roma e narrarle. Una redazione in progress che imparava a fare informazione sul campo, a trovare notizie di prima mano ancora mai raccontate, cominciando a costruire un patrimonio di storie e dati che negli anni ha consentito a Piuculture di diventare fonte di eventi anche a livello nazionale. È rimasto celebre fra i redattori il fatto che in occasione dell’elezione di papa Francesco arrivarono in redazione telefonate da diversi organi di stampa, a partire dalla RAI, perché Piuculture era uno dei pochi giornali che avesse raccontato della chiesa argentina di Roma.

I Laboratori di giornalismo sociale

Ai primi sei giovani negli anni se ne sono aggiunti altri, oltre 160 in un decennio, provenienti da 36 paesi del mondo, in 10 percorsi formativi sul giornalismo sociale. I Laboratori sono diventanti progetti destinati non solo a a giovani italiani, ma a seconde generazioni come nel caso delle diverse edizioni di Infomigranti, alle scuole, ai Minori Stranieri non accompagnati nel caso di Niente Paura, alle donne in condizione di vulnerabilità con Perfetto Migliorabile, realizzati in molti casi grazie all’8×1000 della Chiesa Valdese.

La redazione con i progetti ha fornito a gruppi misti di italiani e stranieri la possibilità di confrontarsi con chi proviene da paesi diversi partecipando a feste di comunità, scuole di italiano per stranieri, eventi, culti di religioni diverse, avvenimenti sportivi, ecc. Molti ragazzi italiani in seguito a questi incontri hanno sviluppato una sensibilità maggiore verso il tema dell’immigrazione, valutando fondamentali le occasioni di confronto diretto con realtà che non conoscevano dove si sono creati momenti di empatia e occasioni di incontro tra persone che difficilmente avrebbero interagito e che hanno portato a superare diffidenze e reciproche paure

La redazione di Piuculture
La reazione di Piuculture

La redazione di Piuculture

Alcuni attraverso i Laboratori hanno scelto di intraprendere la professione giornalistica e hanno ottenuto il tesserino da pubblicista, tra loro anche Raisa Ambros, giovane di origine moldava che realizza con la redazione la sezione rumena del giornale. Ma non è la sola: Cristina Diaz madrilena che ha partecipato nel 2014 alla prima edizione di Infomigranti e tutt’ora fa parte della redazione che si riunisce ogni giovedì, da dieci anni, per decidere gli argomenti più rilevanti da affrontare nel numero in uscita ogni settimana. Si raccolgono spunti, si discute, si ride, si soffre quando il lavoro di approfondimento richiede notti insonni per trovare i dati, gli ultimi aggiornamenti, le voci per raccontare, con una vita pratica che incalza e difficilmente consente di fare il giornalismo in esclusiva. E malgrado ciò si continua se nella redazione c’è chi come Rosy D’Elia, una colonna del giornale, che non smette di progettare, pensare, appassionarsi da otto anni per fare un prodotto sempre migliore, fino alle ultime arrivate Melany Soto e Valeria Frascaro, attente e piene di volontà per colmare il gap di esperienza che le differenzia dal corpo della redazione dove Betta, altra decana che non perde mai la calma, è sempre disponibile a trovare soluzioni nelle difficoltà  e Giada e Silvia si muovono da reporter esperte sul campo, Vincenzo dà prova della sua penna, spalleggiato dall’esterno da Zak e Luciana, indispensabile sostegno alla direttora, porta parole di saggezza.

Dall’e-book al futuro prossimo

Nato come il giornale che racconta gli stranieri a partire dal Municipio II, con il tempo Piuculture diventa il giornale dell’intercultura a Roma, l’ambizione è essere sempre più un punto di riferimento sull’immigrazione. Il compito del giornale oggi è far diffondere la consapevolezza che l’immigrazione ha un ruolo fondamentale nello sviluppo italiano, i numeri parlano chiaro: gli stranieri contribuiscono al 9,5% del Pil nazionale e versano allo Stato 500milioni in più di quanto ne ricevano in cambio in servizi. E anche se non si parla più di invasione di migranti la violenza verbale che ha fomentato l’odio nei confronti dei migranti ha contaminato il linguaggio comune e portato chiusura e diffidenza nei confronti degli stranieri. Ma la difesa della democrazia passa oltre che sul piano economico e sociale anche su quello culturale, della educazione e della comunicazione, per questo è fondamentale scegliere le parole appropriate quando si parla di immigrazione, compito del giornale é un corretto uso del linguaggio per cercare di dare risposte alle paure, per allargare l’audience a chi è meno sensibile ai temi dell’immigrazione.

“Cogliere i benefici anche economici della presenza dei migranti cambia di 360 gradi la visione diffusa e fa riconoscere gli stranieri come risorsa” spiega Nicoletta del Pesco “La volontà di Piuculture è quella di essere organo di informazione sulla realtà dell’immigrazione che presti attenzione all’integrazione e con l’aspirazione di dare un contributo per una società con maggiore coesione.

L’e-book di Piuculture: 10 anni di fatti, storie, dati

In occasione dei dieci anni di Piuculture, la redazione ha realizzato un libro digitale, un e-book, composto da una selezione di articoli che vanno dal 2011 al 2021. Si suddivide in 5 capitoli: le storie e i dati, l’arrivo, le comunità, la vita quotidiana, i diritti. L’intento della pubblicazione, che ha come oggetto le storie degli stranieri che vivono, lavorano, studiano a Roma, è far conoscere le diverse comunità, la loro cultura, le attività economiche, le tradizioni, la fede, le scelte nel tempo libero e far capire perché siano una risorsa, non una minaccia, il tutto coadiuvando le storie con i dati.

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Compagni di viaggio

Nella scelta di raccontare storie, di dare un nome a categorie come rifugiati, MSNA, giovani italiani senza cittadinanza e a tante altre ancora, così come nell’agire affinché i migranti non siano considerati una minaccia ma una risorsa, negli anni non siamo rimasti soli, molti sono stati i compagni di viaggio, una rete che ha voluto festeggiare con noi i 10 anni del giornale e che ringraziamo, a partire dal Centro Astalli:

“Un nuovo progetto e un giornale nuovo… quando 10 anni fa al Centro Astalli Nicoletta e Paola ce ne parlarono ci parve un’idea bella e necessaria – ricorda Donatella Parisi, responsabile per la Comunicazione Fondazione Centro Astalli –. Quando ci dissero che si sarebbe chiamato Piuculture ci sembrò un nome ottimista, accogliente, promettente. In 10 anni Piuculture ha raccontato tante storie migranti, ha fatto spazio a idee e parole, esperienze e progetti solidali, liberi, di pace. Chi fa Piuculture ha in cuore e a mente l’idea limpidissima che l’informazione plurale e inclusiva è fucina indispensabile di democrazia e bellezza! Avanti insieme più culture… sempre di più!”.

“Cari amici e amiche di Piuculture, se pensiamo a chi ha seguito negli anni le cronache capitoline sulla modifica della legge Cittadinanza e l’attivismo degli ‘Italiani senza cittadinanza’ siete tra i primi a cui pensiamo – scrive Paula Baudet Vivanco, Fondatrice del movimento #Italianisenzacittadinanza –. Ci avete raggiunto in diverse piazze di Roma, dal Pantheon a Montecitorio, avete ascoltato le nostre storie e raccolto i nostri commenti. Sempre attenti, professionali e anche un po’ partecipi. Per questo il nostro augurio è di proseguire ancora nel racconto della Roma di oggi con la cura e la bravura che avete sempre dedicato a tutti noi che rendiamo più viva questa nostra città millenaria”.

“Le congratulazioni di Amnesty International per il decimo anniversario di Piuculture, una realtà che dal 2011 si impegna per l’inclusione, per i diritti dei migranti e per la loro piena partecipazione alla cultura, alla società, e non solo all’economia del nostro Paese: un arricchimento reciproco che porta effettivi e duraturi vantaggi, e il cui valore deve essere pienamente riconosciuto. Ringraziamo lo straordinario lavoro di operatori come gli amici di Piuculture che perseguono con passione questo obiettivo, con l’augurio di proseguire con successo nel loro impegno”.

Anche Silvia Dumitrache, presidente Associazione Donne Romene in Italia – ADRI: “Caro Piuculture, grazie di cuore per il vostro prezioso sostegno e costante collaborazione! Siete sempre stati attenti e sensibili verso la realtà dei “nuovi cittadini”, fornendo informazioni e dando loro voce, offrendo spazi generosi alle tematiche dei diritti umani, cittadinanza, cultura, intercultura, comunicazione. Grazie per aver raccontato con sensibilità le nostre storie, i nostri desideri e per farci sentire sempre a casa. Tanti auguri, caro Piuculture!”.

E Vanessa Cappella, responsabile Ufficio Stampa & PR – Still I Rise Onlus: “Un grande augurio a PiùCulture.it per i suoi dieci anni di attività! La conoscenza è una delle chiavi del cambiamento e vi ringrazio perché, attraverso l’impegno quotidiano, accendete i riflettori anche su situazioni molto difficili, scegliendo sempre di raccontarle con sensibilità, attenzione e gentilezza. E di gentilezza, in questo mondo, ce n’è sempre tanto bisogno. Buon compleanno, di cuore!”.

“Chi l’avrebbe detto dieci anni fa che la scommessa di Piuculture avrebbe resistito ai sussulti e alle angherie che permeano l’Italia, a volte granitica, indisponibile a prendere buona memoria delle molteplicità culturali che da decenni la contrassegnano – osserva Jean-René Bilongo, responsabile Politiche Migratorie della FLAI-CGIL e coordinatore Osservatorio Placido Rizzotto –. Grazie alle amiche e agli amici di Piuculture per la tenacia nel raccontare, far vivere l’altra Italia: quella che non è adeguatamente riconosciuta seppure sia perfettamente riconoscibile, quella che non ha voce sebbene la si senta vociare in metro, al supermercato, alla posta, nei parchi, nei luoghi di lavoro, dovunque. Tutti noi siamo l’Italia. Grazie Piuculture!”.

“Un’informazione a chilometro zero, che racconta storie del territorio, che diventano storie di tutti – scrive Guglielmo Micucci, direttore di Amref Health Africa-italia –. Accanto a questo tratto, che la rende una realtà da sostenere, ci sono i temi. La migrazione, ma non solo. E infatti, insieme a noi, la redazione ha raccontato storie che dal chilometro zero arrivano lontanissimo, fino in Africa. Per questo dico grazie alla realtà Piuculture”.

“In questi dieci anni – spiega Marco Stefanelli fondatore di Guide invisibili – avete costruito tanti ponti e saltato tanti muri in una città che è piena di fossati e irta di ostacoli. Per i prossimi dieci anni vi auguro un orizzonte largo, limpido e emozionante, come i tramonti di Roma dopo i giorni di tempesta”.

E Augusto Venanzetti, della Casa dei Diritti Sociali: “Faccio con piacere gli auguri alla Redazione di Piuculture per il suo decennale: una rivista online che come associazione di volontariato che opera a sostegno di migranti, sentiamo un po’ nostra, condividendone le finalità, il taglio, i contenuti. Un apprezzamento particolare va ai temi trattati nella sezione ‘Studi e ricerche’, che si rivela uno strumento di lavoro prezioso e puntuale sulle attualità di più stringente interesse. Bravissimi”.

Ejaz Ahmad, originario del Pakistan, giornalista e mediatore culturale: “La causa dell’immigrazione è stata sempre scomoda da trattare per i mainstream, invece Piuculture ha sempre divulgato la cultura dell’intercultura”.

“Libertà vo cercando nell’informazione, nella ricerca e nel’impegno di Piuculture. Buon anniversario! Siete bravissimi e per me una fonte preziosa. Tanti auguri!” – scrive Michela Nocita, professoressa del Liceo Classico Pilo Albertelli.

Aziz Darif, già consigliere aggiunto del Comune di Roma, la cui vita per vent’anni si è intrecciata con quella della Grande Moschea: Alf Mabrouk a Piuculture, Ambasciatore delle persone in difficoltà (Alf mabrouk = mille Auguri)”.

Per Idrees Jamali, vice presidente Comunità Afghana in Italia “Il giornale Piuculture è integrazione: fa conoscere la cultura italiana agli immigrati e le altre culture a chi arriva da altri paesi e si stabilisce in Italia.Tanti auguri!”

“Credo che se dovessi definire il concetto di ‘eroismo’, sicuramente partirei dal lavoro svolto da Piuculture nella promozione di valori importanti quali cultura e inclusione – afferma Sonny Sampson Olumati, rappresentante del movimento Italiani senza cittadinanza –. 10 anni non sono pochi. 10 anni di lotte. 10 anni di informazione equa e giusta. 10 anni di eroismo nel mondo della cultura”.

E Lifang Dong, fondatore dello Studio legale internazionale Dong & Partners e presidente dell’Associazione Silk Council: “I miei migliori auguri per il decimo anniversario di “Piuculture” ed un vivo e sentito ringraziamento per tutto ciò che avete fatto in questi anni e che fate ogni giorno per favorire l’integrazione culturale e l’inclusione sociale delle diverse comunità straniere in Italia. Personalmente, vi sono molto grata per il supporto ricevuto sin dagli inizi della mia carriera professionale e sono molto felice che questa bella amicizia duri ancora oggi. Un caro saluto a tutta la redazione da tutto il nostro team”.

Nicolò Caro e Vincenzo Lombardo
(3 Marzo 2021)

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