Perchè ho aderito all’esperienza di PiucultureHo viaggiato molto, sono stata in Iraq, Giordania, in Oriente, in Brasile. La scolarizzazione è il trampolino di lancio per costruire un cittadino consapevole, autonomo, capace di cercare le informazioni che gli servono per vivere.La massa di bambini che ho visto viaggiando mi è rimasta nel cuore, molti di loro stanno arrivando in Italia, nelle nostre scuole e sono completamente impreparati. C’è uno scarso sentimento politico di accoglienza nei loro confronti anche se in futuro saranno dei cittadini. Avere l’opportunità di inserirsi in una scuola pubblica in cui ci sono delle insegnati e una direttrice scolastica aperte ad un discorso d’accoglienza ha fatto si che io abbia aderito all’opportunità di aiutare questi bambini.
Opportunità di crescita per tuttiE’ un’esperienza veramente bella, positiva. Le insegnanti hanno presentato questa attività di sostegno ai bambini come un’opportunità di crescita e non come un’esclusione. Il nostro entrare in classe è sempre un momento di dialogo con le insegnanti e con i bambini. Siamo percepiti come parte integrante della loro vita scolastica.
I bambini dei campiNoi seguiamo due bambini Rom di 7 anni e 10 anni. Vivono delle realtà familiari e sociali molto difficili, abitano nei campi. Comprendere che vita si fa in questi campi ci fa capire quanto sia difficile il loro percorso scolastico e sociale.
Dal lessico alla casaLavorando sul lessico, abbiamo fatto un discorso sugli oggetti della casa. Ho visto la fatica negli occhi di uno di loro perchè gli presentavo una serie di cose che non conosceva. Eppure era la descrizione di una cucina e di un bagno. Dopo alla maestra ha detto: ‘Perchè bisogna avere tante cose? Noi sappiamo vivere con poche cose!’. Non conosce degli oggetti comuni ma fa finta di sapere ciò di cui si parla.
Apprendimento nel linguaggio e crescita relazionaleAll’inizio è stato molto difficile creare un clima di ascolto e confronto reciproco, soprattutto avevamo difficoltà a stabilizzare la loro attenzione. Adesso fanno tante domande. Cercano il contattofisico. Ho sentito un grande slancio e nessun tipo di diffidenza perchè il fatto che ci sia una persona che si dedichi a loro gli consente di aprirsi anche all’esperienza linguistica. Uno dei bambini parla molto di se stesso e prova gusto a raccontare le sue storie di vita. Soprattutto di una vacanza al mare a Pescara che per lui è come Hollywood! E’ molto desideroso di condividere le sue esperienze. E’ spigliato nel suo italiano anche se povero di vocabolario Quando esce di scuola va a chiedere l’elemosina per cui sta sempre per strada. Questa è una situazione davvero pesante da conoscere senza riuscire a cambiarla.L’altro non ama parlare delle sue esperienze familiari. E’ più grande e molto sensibile al mondo esterno. Racconta spesso delle difficoltà del campo in cui vive soprattutto a causa dei diversi gruppi etnici presenti. Ha migliorato molto la sua capacità comunicativa e si sta aprendo sempre di più ma parla spesso di esperienze difficili e delle paure legate alla sua vita nel campo. Dimostra di percepire la sua realtà in modo negativo, forse proprio a causa della sua forte sensibilità. Ha ancora qualche problema con la pronuncia e l’ortografia soprattutto a causa della pronuncia imprecisa delle parole mentre è andato molto avanti nella lettura. Ama molto leggere tanto e scoprire cose nuove tramite la lettura.
Successo oltre le aspettativeL’insegnante di uno dei bimbi ci ha chiesto in maniera neanche molto velata di continuare la nostra attività anche nel periodo estivo altrimenti, ci ha detto la maestra, rischia di perdere tutti i progressi fatti fin ora. Questo è sicuramente un riconoscimento dell’utilità della nostra attività anche da parte degli insegnanti.