Un cittadino attivo. Straniero

Screenshot da www.cittadinanzattiva.it

Cittadinanzattiva è una realtà nazionale ed europea che da oltre 30 anni si occupa di promozione dei diritti dei cittadini: sanità, politiche dei consumatori, giustizia, scuola, cittadinanza europa, cittadinanza d’impresa. Al centro della politica ha il principio di sussidiarietà enunciato dalla costituzione che fa leva sull’attivazione dei cittadini.

Immigrazione. Laura Liberto è referente del settore immigrazione: da qualche anno il tema degli stranieri sta trovando spazio tra le attività dell’associazione.“ Lo stimolo è giunto dall’esterno: sia domande di tutela da parte delle comunità immigrate, sia alcune proposte politiche per le quali abbiamo reputato etico e cruciale attivarci. Per l’immigrato siamo partiti dal problema dell’accesso alla salute cui si è poi aggiunto quello della cittadinanza”.Le Assemblee Territoriali, presenti in tutte le regioni, anche con sedi che coprono singoli quartieri, hanno avuto un ruolo fondamentale nel far emergere l’importanza del fenomeno immigratorio. E sono state anche le prime ad attivarsi. Il  Tribunale dei Diritti del Malato di Nardò, nel Salento, dal 2007 si adopera giuridicamente e materialmente per lavoratori stagionali extracomunitari: spesso in condizioni di sfruttamento e inizialmente con un accesso pressoché nullo alle cure mediche. CA ha lavorato anche per l’emersione lavorativa del fenomeno in collaborazione con istituzioni, enti e volontari locali. Realtà ormai consolidate come quella di Nardò, che producono rapporti statistici annuali, hanno fatto da battistrada: l’ultimo congresso di CA ha sancito in modo formale la presa in carico del tema immigrati.

Il  pacchetto sicurezza presentava delle fortissime criticità, in parte eliminate grazie alla pressione della società civile alla quale CA ha contribuito. La denuncia dei clandestini da parte dei medici e la necessità per gli immigrati di un titolo di soggiorno per registrare la nascita di un bambino e vederlo legalmente riconosciuto sono due esempi di problemi poi “rientrati” che avrebbero pesantemente intaccato il diritto universale di accesso alla salute. “Per il primo nel 2009 abbiamo promosso la campagna La salute non ha passaporto. Internet, in particolare Facebook, sono stati mezzi privilegiati per costruire una rete di contatti fra tutti coloro che si occupano di tutela dell’immigrato. Per la registrazione delle nascite abbiamo sottoscritto un appello insieme a oltre 170 associazioni: per gli irregolari le conseguenze dell’applicazione del pacchetto sicurezza alla nascita sarebbero state gravissime, i parti in ospedale ulteriormente scoraggiati”.

Cittadinanza. Per modificare la legge n. 91 del ’92 sulla cittadinanza è stata presentata la proposta di legge Sarubbi-Granata del 2009,  felicemente bipartisan, che sanciva l’attribuzione della cittadinanza in base allo ius soli anziché allo ius sanguinis. Avvicinava l’Italia agli standard comunitari: 5 anni di residenza invece di 10 per ottenere la cittadinanza. La proposta poco prima di giungere in porto si è incagliata ed è finita nel nulla: il quadro legislativo è rimasto inadeguato. “Vi sono state singole iniziative locali: la regione Toscana ha promosso una campagna rivolta alle G2 che frequentano gli ultimi due anni delle superiori per informarle delle procedure per ottenere la cittadinanza. In attesa che il panorama legislativo nazionale si apra a soluzioni più concrete, iniziative regionali di questo tipo sono una miglioria che intendiamo proporne nelle altre regioni d’Italia. Per stimolare il dibattito sul tema della cittadinanza, abbiamo realizzato un incontro in collaborazione con l’ambasciata statunitense, una occasione  per fare una comparazione tra le realtà, anche da un punto di vista legislativo: gli Usa applicano uno ius sòli puro, senza smussature”

Mediazione linguistica. “Nelle Assemblee territoriali generalmente sono i volontari stessi di CA a mediare: nella maggior parte dei casi infatti, se c’è una componente immigrata nel territorio, è probabile che sia rappresentata anche tra i nostri associati. Per noi il problema linguistico si pone meno che negli enti che si occupano di primo soccorso”.

Quale futuro? Nelle diverse sedi dei Tribunali dei Diritti del Malato, ad es. negli ospedali dove abbiamo spesso zone dedicate, stiamo progettando cartelli, guide iconografiche multilingue: che fungano da supporto e strumento di tutte le iniziative sul tema salute”. Il coinvolgimento degli immigrati nelle attività di CA diviene frequente: le Assemblee Territoriali, dove gli input vengono dal basso, sono sempre più composte da stranieri.Un esempio recente  sono le numerose segnalazioni da parte degli immigrati giunte nelle Assemblee di Roma sui ritardi spesso molto seri nella consegna dei permessi di soggiorno da parte delle questure. “In relazione ai ritardi nella onsegn dei permessi abbiamo promosso delle class action. Va precisato che secondo la legge Brunetta queste azioni quando vanno in porto non prevedono il risarcimento dei danni. E i danni ci sono: quando sei in attesa di un permesso di soggiorno vivi una condizione di sospensione dei diritti. Non vieni espulso ma sopporti limitazioni alla libertà  di circolazione, non puoi ritornare nel paese natale, o se attendi un permesso per ragioni di studio potresti perdere un anno di università”.

Marco Corazziari(8 giugno 2011)