Il 6 agosto ricorre il 186° anniversario dell’indipendenza Boliviana. Venerdi 5 si festeggerà all’isola Tiberina dalle 20.00 in poi con spettacoli di musica e danza folcloristica promossi dall’Ambasciata Boliviana di Roma. Era il 6 agosto 1825 quando si concluse la guerra iniziata dai Tarijchegnosa a Tablada de la Tolomosa, vicino Tarija. La città, dalla sua università “San Francisco Javier”, proclamò per prima l’indipendenza dalla Spagna e diede il nome al nuovo Stato in onore a Simón Bolívar, uno dei patrioti a capo dell’esercito.
L’acqua diritto umano. Agosto è pieno di ricorrenze per il Paese Boliviano che ha nella propria costituzione l’acqua come diritto umano e che un anno fa ha ottenuto il riconoscimento di questo diritto dalle Nazioni Unite. Con 122 voti a favore e nessuno contrario la Risoluzione promossa dal Governo Boliviano ha ottenuto grande eco. “E’ significativo che il 70% del nostro corpo sia composto d’acqua; è un elemento fondamentale per la sopravvivenza umana” spiega l’Ambasciatore Grover Alberto Teràn Gamboa “Il rispetto per la terra e le sue leggi per noi boliviani è qualcosa di fondamentale. Pachamama questo il nome con cui chiamiamo Madre Terra. Il presidente Evo Morales non snobba il sentire del nostro popolo, che trova le sue radici nelle tradizioni spirituali andine, anzi lo condivide ed esalta; in questo momento è a New York ospite delle Nazioni Unite”. Il dibattito per l’acqua quale diritto umano è uno dei temi politici che ha nutrito le nuove energie politiche in Bolivia, dove negli ultimi anni ci si trova ad affrontare emergenze per l’equa distribuzione delle risorse idriche.
L’acqua in Italia. “Ammirevole l’atteggiamento del governo Boliviano, qui in Italia si è creata la necessità di aprire una battaglia dal basso e il Referendum è un prima vittoria su vasta scala” dichiara Fulvio Vescia, lavoratore ACE dell’Unione Sindacale di Base, ospite d’onore nell’incontro promosso dall’Ambasciata Boliviana il 28 luglio proprio per festeggiare l’acqua quale diritto umano. “Il risultato del Referendum è molto importante. Il presidente Evo Morales è colpito e compiaciuto del risultato” racconta l’Ambasciatore. “Pensiamo sia stato un segno importantissimo e non solo per l’Italia ma per l’Europa intera”.
Il Lavoro da fare è ancora molto, nel mondo 884 milioni di persone hanno accesso all’acqua potabile mentre 2.600 milioni di persone ne sono escluse. “L’Italia è ultima di un processo che sta coinvolgendo tutti i Paesi europei. Penso all’Olanda, alla Germania o alla città di Parigi, che hanno leggi simili a quella Boliviana. E’ solo grazie al movimento dal basso che abbiamo potuto riprenderci ciò che le multinazionali ci stavano portando via” conclude Fulvio Vescia che consegna all’Ambasciatore la bandiera dell’Unione Sindacale di Base.
M. Daniela Basile(3 Agosto 2011)