Giovedi’ 24 novembre – con repliche venerdì 25, sabato 26 e domenica 27 – alle ore 21 alla Casa del cinema verrà proiettato This is my land…Hebron, un documentario di Giulia Amati e Stephen Natanson sulla situazione di una colonia israeliana nel cuore di una città palestinese. Il film ha partecipato a diverse selezioni, nominato per il Davide di Donatello e per il nastro d’argento ed ha vinto numerosi festival come miglior documentario. Al termine della proiezione segue un incontro con gli autori.
Il film. Hebron, una delle più grandi città della Cisgiordania, situata a 30 chilometri a sud di Gerusalemme, è un luogo conteso, dominato dall’odio e dalla violenza. Nel 1968, dopo la Guerra dei Sei Giorni e la schiacciante vittora militare di Israele, un gruppo di 30 coloni israeliani decise di trasfersi nella città per riprendere possesso di questa che considerano una parte importante della Terra Promessa, essendo qui sepolto Abramo, il padre fondatore delle tre più importanti religioni monoteiste. Hebron è l’unica città palestinese tra i territori occupati ad avere al suo interno una colonia israeliana. Duemila soldati proteggono 600 coloni che vivono nel centro storico di quella che un tempo fu un importante crocevia di scambi commerciali tra Damasco e l’Egitto, oggi composta da 160.000 palestinesi. Ad Hebron il conflitto ha preso la forma di una guerra tra vicini di casa dove l’obbiettivo è conquistare ogni giorno un metro in più di città, tenere il nemico sotto controllo o semplicemente resistere. Giulia Amati, andata ad Hebron per insegnare un corso di “filmmaking”, ha incontrato poco dopo il suo arrivo Yehuda Shaul, un ex soldato israeliano che ha fondato l’organizzazione “Breaking the Silence” con cui conduce delle visite guidate nel centro di Hebron. Grazie alla sua esperienza come soldato di base ad Hebron, Yehuda descrive a turisti, diplomatici e giornalisti le dinamiche della città sotto occupazione.
Come arrivare
BUS 490 – 491 – 495 – C3 – 88 – 95 – 116
METRO Linea A (fermate Spagna, Barberini, Villa Borghese, Flaminio, Piazza del Popolo)