Quando il cricket non è solo uno sport

“Lo sport ha il potere di cambiare il mondo. Di unire la gente. Parla una lingua che tutti capiscono” Queste sono le parole di Nelson Mandela che, in un certo modo, illustrano
lo spirito del “Piazza Vittorio Cricket Club”. Per molti ragazzi,il parco è un luogo speciale per praticare uno sport che ricorda le proprie origini,sentirsi a casa ma allo stesso tempo è lo strumento più efficace per superare  barriere linguistiche e culturali.

L’Associazione PIAZZA VITTORIO CRICKET CLUB nasce,un po’ per caso e un po’ per attrazione, nell’estate del 2007 per volontà di Mercedes Garcia e Federico Mento, al tempo educatori della ludoteca di Piazza Vittorio Emanuele II.“Abbiamo notato un gruppo di ragazzi,originari del Bangladesh,  praticare  questo sport insolito,per curiosità ci siamo avvicinati a chiedere come si giocava ” Federico ha iniziato a nutrire una grande passione per quest’attività e ha iniziato a giocare abitualmente con loro.Questa novità sportiva ha attirato l’attenzione di alcuni ragazzi del quartiere,intenzionati a provarla,anche l’interesse da parte dei più piccoli è stato immediato. Da qui si è sviluppata l’idea di creare una vera e propria squadra seguita da allenatori e munita di tutti gli strumenti necessari per giocare.
Qualche tempo dopo è avvenuto il fortunato incontro con Ripan,cricketista professionista del Bangladesh “ è diventato il coach ufficiale della squadra. All’inizio i ragazzi venivano seguiti esclusivamente da lui,io ero ancora un allievo ma dopo aver  perfezionato le mie tecniche nel gioco, ho iniziato ad assistere Ripan e di conseguenza ad allenare. Al progetto si è poi aggiunto  Edoardo Gallo, giocatore della squadra nazionale italiana di cricket.”
L’associazione attualmente ha due under 17,una under 15 e una under 13. Inoltre vi è la squadra senior composta dagli allenatori,amici e ragazzi più grandi della squadra under 17.
“All’inizio la maggior parte dei ragazzi  non era a conoscenza delle principali regole del gioco, chi ha imparato con noi da zero, sa piu’ di chi ha iniziato a praticare questo sport nel proprio paese di origine“
La squadra si allena tutto l’anno tra amichevoli e una partite all’aperto,ma l’evento piu prestigioso è il torneo nazionale che si tiene ogni anno a Bologna. Per la prima volta il P.V.C.C. andrà anche fuori i confini nazionali “ad aprile andremo in Grecia: la federazione greca di cricket ci ha invitati a Corfù per partecipare ad un torneo in cui ci saranno due squadre australiane,una sudafricana,una indiana e una inglese”

La sede dell’associazione è  nel cuore dell’Esquilino. In passato c’è stata anche un’affiliazione con la Federazione Cricket italiana ma dal 2009  la collaborazione è finita per via di alcune discordanze “non appoggiamo alcune posizioni riguardo la documentazione necessaria per far partecipare i ragazzi e i bambini ai tornei , ci sembravano discriminatorie le scelte  prese  riguardo i permessi di soggiorno: per i tornei bisognava riprodurre una copia di questi e noi ci siamo trovati in diffoltà nell’ andare a chiedere ai bambini di portarcele,loro non sanno neanche cosa sia un permesso di soggiorno!Per noi lo sport è un diritto per tutti e non c’è bisogno di presentare un permesso di soggiorno per far giocare dei bambini”

Gli allenamenti,in principio, si tenevano nei giardini di piazza Vittorio per poi trasferirsi nella scuola Di Donato,del primo Municipio. “Il venerdì  andiamo ad allenarci nell’impianto sportivo comunale Fulvio Bernardini ,del 5° Municipio, mentre il sabato mattina la Scuola Pisacane ci ha concesso di utilizzare a titolo gratuito la palestra dell’istituto. A breve avremo  un campo da cricket che si trova nella riserva dell’Aniene ,tra Ponte Mammolo e Rebibbia. Insieme all’Associazione “Insieme per l’Aniene” abbiamo individuato quest’area per creare un vero e proprio campo da cricket. “

Attualmente l’associazione organizza due corsi che si svolgono  nella scuola Pisacane del 6° Municipio, rinomata per avere la più alta presenza di bambini stranieri di 2a generazione. “In orario curricolare facciamo un’ora a settimana per 2 quarte e 2 quinte e vi sono circa  55 bambini. Il sabato, per chi vuole approfondire il gioco, facciamo lezione la mattina ,gratuitamente, per bambini tra gli 8 e  11 anni” Sono i più piccoli a fare il torneo under 13.  Bisogna anche menzionare il gruppo che si è sviluppato nella scuola Di Donato che riguarda coloro che sono nati tra il 1994 e il 2002. La maggior parte dei bambini e ragazzi sono originari del Bangladesh ma vi sono anche afghani (cresciuti  in Pakistan),italiani e nuovi italiani di 2a generazione, ragazzi di nazionalità mista ,pakistani,srilankesi,cinesi e filippini.
“Tra i ragazzi c’è sintonia ma a volte può esserci concorrenza o litigi su chi deve battere prima. Molti di loro non erano abituati a una pratica sportiva strutturata alle dinamiche di una squadra e nei primi tempi erano anche piuttosto incuranti .Nella scuola italiana,inoltre, non esiste un’educazione motoria sin dai primi anni delle elementari e ciò può creare difficoltà di apprendimento di un’attività sportiva ”

“Siamo partiti senza imporci nulla. Non avevamo degli obiettivi particolari. La cosa più importante di questa esperienza è che le persone possano parlare, stare insieme, conoscersi. Io la vivo come un’esperienza di autoformazione-sottolinea Federico-c’è un rapporto di scambio e beneficio reciproco: i ragazzi sono una ricchezza di informazioni e di esperienze,questi condividono la loro vita con noi. Si va oltre lo sport, c’è amicizia. Il gioco è un po’ un pretesto per stare insieme, questo è l’aspetto più importante, il gioco è secondario. Noi non vogliamo che i nostri ragazzi diventino dei professionisti del cricket, questo puo’ essere un loro obiettivo. l’importante è stare insieme.”

Romina Nizar