Mundialido, 3-0 di Capo Verde sul Paraguay campione in carica

Le formazioni a centrocampo prima del calcio d'inizio

Grande prova di forza del Capo Verde che nella gara inaugurale del Mundialido 2012, disputata domenica 27 maggio allo stadio Berra, zona Marconi, supera i campioni in carica del Paraguay con un rotondo 3-0 grazie alle reti di Diniz in apertura e nella ripresa di Dias Fortes su rigore e Neves. Paraguay che si schiera con un 4-4-2, con Flores e Barrios in attacco supportati da De Felice in cabina di regia, Nielsen Ferreira e Victor Benitez sulle fasce. Per i capoverdiani un 4-2-3-1 molto elastico con Barros, Pereira e Fortes de Brito alle spalle di Diniz, con continui scambi di posizione.

Pronti, via e africani subito in vantaggio, dopo pochi secondi su un lancio dalle retrovie Diniz anticipa Ferreira, troppo morbido nel contrasto, e con un delizioso pallonetto scavalca l’incolpevole Gonzales per l’1-0. Partita che però, a dispetto della scossa iniziale, non decolla. Capo Verde gestisce bene il possesso palla con fraseggi costanti, mentre l’albirroja non riesce a creare gioco come dovrebbe, cercando delle ripartenze sempre ben controllate dalla difesa avversaria. Le emozioni latitano, a parte qualche incursione capoverdiana, con la difesa dei sudamericani in perenne affanno. Finale di frazione scoppiettante, prima Rituale dalla lunga distanza costringe Fortes, fino a quel momento inoperoso, ad una difficile deviazione in angolo. Sul ribaltamento di fronte è Barros a sfiorare il 2-0, ma il suo tiro a incrociare si stampa sul palo. All’ultimo minuto clamoroso errore di De Felice, che da pochi passi, dopo un’azione in mischia, calcia alto a porta praticamente vuota.

Nella ripresa Capo Verde che scende in campo più determinato. Al 7’ Diniz si invola in contropiede e viene steso da Ferreira, che rischia il rosso. Sulla punizione Talarico manda a lato di testa da buona posizione. Il Paraguay riesce a rispondere solo con un gran tiro da fuori area di Echeverria, che lambisce il palo alla destra di Fortes. Africani che controllano la partita e ripartono in contropiede, sfruttando la velocità dei giocatori offensivi, imprendibili per la difesa rivale. Il raddoppio è nell’aria e si concretizza al 23’. Sgroppata sulla destra di Neves, che serve a centro area Diniz, che davanti alla porta costringe Baez al fallo da rigore, trasformato da Dias Fortes. A 5’ dal termine, sull’ennesima ripartenza, è ancora il terzino Neves a farsi tutta la metà campo avversaria, presentandosi a tu per tu con Gonzales, scavalcato con un preciso tocco sotto, che sigilla il punteggio sul 3-0 finale.

I giocatori del Capo Verde esultano a fine gara sotto lo spicchio dei propri tifosi

Capo Verde dimostra di essere una delle formazioni migliori del Mundialido, non a caso è la squadra più titolata, con quattro successi. Buona tecnica individuale e velocità del reparto offensivo, che ha ripetutamente messo in difficoltà la difesa di un Paraguay che lo scorso anno aveva trionfato proprio grazie alle terza linea, ieri ancora da registrare. Nel primo tempo è mancata forse un po’ di “cattiveria”, ma nella ripresa è venuta fuori anche la concretezza. Diniz e Neves, inesauribili, i migliori in campo. Per l’albirroja una brutta battuta d’arresto, sicuramente condizionata dal gol preso a freddo, ma preoccupante è stata la pochezza dell’attacco, mal servito da un centrocampo privo di idee. La possibilità di rifarsi c’è, ma gli avversari saranno ostici, Senegal e Moldova, nel 2011 entrambe in grado di superare il primo turno.

Sugli spalti parziale riscatto per i sudamericani, più costanti nel sostenere i propri beniamini nel corso di tutta la partita, anzi in grado di incrementare il tifo dopo ogni gol subito. Ricordano di essere loro i campioni, e nel finale spunta anche la coppa vinta dodici mesi prima. Tifo Capoverdiano sotto tono, risvegliati solo dal 2-0 di Dias Fortes. Forse il clima finalmente estivo ha spinto più a godersi una giornata di mare, comunque i presenti hanno confermato le doti canore già espresse nell’ultima edizione e possono sognare in grande.

Gabriele Santoro
(28 maggio 2012)