
Discutere i cambiamenti che interesseranno il poliambulatorio di piazza Gentile da Fabriano in vista della prossima riapertura del presidio di via Tagliamento, di cui è stata ultimata la ristrutturazione. Questo il focus dell’incontro organizzato mercoledì 20 aprile dalle associazioni Cromas flaminio, Cittadini attivi del Flaminio, Tra cielo terra e mare e Associazione cittadini Flaminio. A chiarire dubbi e questioni è Fabio De Angelis, direttore del distretto sanitario 2, corrispondente al territorio del Municipio II.
Per il momento nessuna chiusura. “Nell’attuale situazione economica è difficile fare previsioni sul futuro, ma ad oggi non esiste alcuna disposizione sulla chiusura del poliambulatorio di Piazza Gentile da Fabriano”. De Angelis rassicura i cittadini presenti scongiurando l’ipotesi di una imminente cessazione delle attività della struttura. L’unica certezza è che nei prossimi mesi ci sarà il trasferimento di personale in via Tagliamento: “Non sono state ancora prese decisioni, ma la logica è di riattivare il poliambulatorio che c’era in precedenza”. È dunque probabile una riorganizzazione dei servizi: “Anche in considerazione del fatto che diversi medici che da contratto erano assegnati a via Tagliamento ora torneranno ad operare lì”.
I disagi. Unico presidio sanitario del quartiere, il poliambulatorio di piazza Gentile da Fabriano rappresenta un punto di riferimento centrale per gli abitanti del Flaminio e si rivolge ad un’utenza italiana e non. Molti sono infatti i cittadini di diverse nazionalità che lavorano nel quartiere come colf, badanti, portieri, o che frequentano i suoi spazi, da piazza Manila a piazza Mancini.La prospettiva del trasferimento di alcune prestazioni specialistiche nella struttura di via Tagliamento preoccupa i residenti, che temono un ulteriore allungamento dei tempi di attesa, oltre agli inevitabili disagi degli spostamenti, soprattutto per i più anziani. Il primo rischio è escluso da De Angelis: “Al poliambulatorio di piazza Gentile da Fabriano arrivano anche molti pazienti di altri quartieri, che sono indirizzati dai Centri Unici di Prenotazione, o che decidono di rivolgersi a specialisti di comprovata professionalità”. Per le prestazioni e per i medici più richiesti i tempi di attesa possono essere di mesi, ma non subiranno variazioni poiché il bacino di utenza resterà invariato. Tuttavia: “Sono cosapevole del fatto che l’area del Flaminio è poco servita e l’ho fatto presente anche nella Conferenza dei servizi del Municipio II. Mi rendo conto inoltre che spostarsi in autobus per raggiungere via Tagliamento è quasi impossibile. Faremo di tutto per mantenere il massimo dei servizi in entrambi i territori perché comprendiamo le difficoltà dei cittadini”.

Decisioni ponderate e condivise. Per Renato Verdecchi, dell’Associazione Tra Cielo Terra e Mare, è auspicabile uno studio epidemiologico del territorio, che individui le esigenze esistenti al fine di offrire un’assistenza sanitaria realmente rispondente ai bisogni dei residenti.Anna Maria Bianchi, del comitato Cittadini attivi del Flaminio, lancia la proposta, condivisa da Gian Paolo Giovannelli di Cromas Flaminio, di realizzare un tavolo di consultazione che coinvolga, oltre ad ASL e Municipio, le associazioni di quartiere: “Vogliamo metterci a totale disposizione con atteggiamento costruttivo e propositivo, chiedendo in cambio che le scelte siano assunte in modo trasparente e secondo criteri a garanzia dei diritti dei cittadini”.
S.F(21 giugno 2012)