“I figli di stranieri nati in Italia dovrebbero ricevere la cittadinanza dalla nascita. Faccio parte della generazione G2, i cosiddetti nuovi italiani, ma per 18 anni ho dovuto fare la fila in questura per il rinnovo del permesso di soggiorno”. Parla di un altro tipo d’immigrazione la figlia di genitori marocchini Iliana El Moutii, membro della giuria Piuculture 2012 del MedFilmFestival: suo padre, dopo aver vinto il titolo di campione di sollevamento pesi massimi del Marocco nel ‘77 e dopo aver viaggiato molto in Europa, decide di lanciarsi nel commercio qui nella nostra penisola. “L’immigrazione non è solo disperazione, dolore, povertà e sacrificio. Ci sono diversi motivi come lo studio, lo sport, o altre circostanze della vita che ti fanno lasciare il tuo paese”. E’ nata e cresciuta nella provincia bresciana Iliana, nella naturalezza di mangiare il mercoledì le lasagne alla bolognese e il venerdì il cous cous. A casa ha sempre parlato arabo e italiano in contemporanea, ha guardato sia la tv italiana sia araba: “Crescere tra due culture è uno dei regali più belli che la vita ti possa fare”.
Chi nasce in Italia è italiano. “Non amo utilizzare la parola integrazione per quanto mi riguarda, chi nasce e frequenta le scuole qui è solo e semplicemente un italiano con un background culturale più ricco e sicuramente diverso”. Iliana sostiene che non si può chiedere ad un italiano se è integrato in questo paese. Con la sua famiglia non si sono mai posti il problema di essere ben accolti o accettati. “Mi piacerebbe, invece, che i bambini che vengono da piccoli in Italia avessero un supporto giusto per raggiungere in fretta il livello scolastico degli italiani”. Un supporto come quello offerto dalle volontarie di Piuculture per insegnare l’italiano ai nuovi arrivati nella penisola. Perché non è giusto, spiega Iliana, che i piccoli trovino delle difficoltà a scuola per la scelta dei loro genitori di trasferirsi qui.
“Sono arabo-italiana, figlia di due terre, di due mondi. Se qualcuno mi chiedesse se ho imparato a parlare prima l’arabo o l’italiano non saprei cosa rispondere, pensi in una e parli in un’altra, è bellissimo”. La sua famiglia è musulmana laica, molto attaccata alle tradizioni e molto rispettosa di quelle altrui. Inconsciamente Iliana è andata sempre alla ricerca delle sue origini, una condizione naturale dei ragazzi di seconda generazione: “Vivi quello che sei, ma hai una vocina nel cuore che ti incoraggia a cercare, a scoprire e a vivere quello che potevi essere se non fossi nato qui”. Ha passato in Marocco tutte le vacanze estive della sua vita, e nel 1994-1995 ha vissuto due stupendi anni lì, studiando alla scuola italiana di Casablanca del Consolato italiano, dove ha fatto amicizia con bambini italiani, marocchini, francesi, americani, musulmani, cristiani e anche tanti ebrei. In Italia conosce molti ragazzi e ragazze di origine araba ma non ha contatti con “comunità marocchine” o con figli di seconda generazione in particolare: “Mi piace la multiculturalità, ma non amo la ghettizzazione”.
“Vivere con più culture è una ricchezza. Ti dà una sensibilità e un’apertura mentale tipiche di chi ha in se dalla nascita mille parole, mille colori, mille profumi, mille suoni”. Iliana si è laureata a Venezia in Lingue dell’Eurasia e del Mediteranneo, con una tesi in diritto musulmano, affrontando il tema del nuovo codice di famiglia marocchino (la Moudawana ) introdotto dall’attuale Re del Marocco, Mohammed VI nel 2004, che ha rivoluzionato la condizione femminile in Marocco. Trasferita a Roma, ha preso una laurea specialistica in Lingue e Civiltà Orientali, con una tesi sul Hijab, il velo islamico. Si è nutrita per anni di letteratura, storia, poesia, storia del cinema, storia della musica e architettura del mondo arabo Ha fatto parte della redazione del giornale www.piuculture.it. La conoscenza di arabo, francese, inglese e un pò di persiano (fārsì) le ha permesso di lavorare come assistente di direzione in un’azienda di ingegneria che opera in Medio Oriente. Nonostante i suoi impegni, Iliana trova tempo per perfezionare il suo talento nella danzaorientale, sua grande passione.
Raisa Ambros(18 ottobre 2012)