
“Ho sempre creduto fosse molto importante seguire la propria voce interiore. Tutte le attività svolte mi hanno aiutato a capire le società dove viviamo e le relazioni internazionali,” racconta Petri Tuomi-Nikula, ambasciatore finlandese in Italia, Malta e San Marino.
La comunità finlandese in Italia. “Siamo circa 4500-5000 finlandesi nella vostra penisola. La maggior parte sono donne sposate con italiani. Ci sono anche imprenditori, liberi professionisti, oppure pensionati che trascorrono serenamente qualche mese all’anno nella loro seconda casa. Prevalentemente soggiornano nella capitale, nel nord Italia, in Toscana, nelle Marche, in Sicilia. I nostri artisti, di solito, sono di passaggio: vengono per lo più ad ispirarsi ai vostri classici.” L’ambasciatore Tuomi-Nikula crede che ogni popolo si trovi meglio nel proprio suolo natìo, anche se ha visto alcuni italiani preferire la Finlandia. L’integrazione dei cittadini finlandesi in Italia è facile e veloce: in media, oltre a parlare finlandese, svedese e inglese padroneggiano l’italiano.
Le Pari Opportunità: Finlandia e Italia a confronto. “Le donne nord europee desiderano lavorare ed essere indipendenti e il sistema finlandese va in questa direzione: è a favore della donna. Gli asili sono gratis, mentre da voi le madri hanno bisogno del sostegno economico-sociale dei nonni nella crescita dei figli.” Si pensa spesso che il capofamiglia in Finlandia sia la donna: la verità è che l’uomo e la donna stanno su un piano paritario, le decisioni importanti si prendono in due. Dal punto di vista della retribuzione la bilancia pende a favore dell’uomo, ma visto che nelle università la maggioranza degli studenti sono donne, c’è la certezza che tra qualche anno saranno loro le manager. “La famiglia in Finlandia è importante ma non come in Italia dove il nucleo familiare, composto da nonni, zii, nipoti, è molto più forte ed allargato”. Le donne finlandesi sposate con italiani non riescono a comprendere il forte bisogno del marito di contattare la madre più volte al giorno: “Siamo un popolo che rispetto al vostro è abituato a parlare meno: però è un popolo che fa ed agisce.”
Le indipendenze nazionali. “Abbiamo idee simili sull’indipendenza, forse perché entrambi i paesi hanno sofferto occupazioni straniere. Garibaldini finlandesi hanno lottato per l’Italia, così come durante il nostro processo d’indipendenza gli intellettuali italiani ci hanno sostenuto”.
Importare l’esempio del nord Europa? “Non saprei: il modello scandinavo offre sicuramente alcune soluzioni valide per altri paesi, ma potrebbe non essere perfetto per tutti; funziona molto bene in Olanda e Canada”. A conti fatti la Finlandia ha eseguito rigorosamente i dettami dell’Unione Europea. “L’Euro per noi è un grande vantaggio: l’economia è cresciuta bene ed è stabile, anche se inizialmente è stato difficile spiegare ai cittadini perché fosse importante pagare anche per i paesi indebitati. Crediamo non ci sia migliore solidarietà verso gli altri stati che seguire le regole dell’Ue: speriamo che questa idea di rispetto riescano a coltivarla tutti i paesi dell’Unione”. Tra i punti d’eccellenza della Finlandia c’è che è uno dei paesi dove si acquistano più libri e giornali: l’alfabetizzazione è al 100%, il sistema scolastico è gratuito nonché uno dei migliori in Europa. “Sarebbe troppo facile dire che la gente legge perché fa presto buio. Credo che sia una caratteristica legata alla nostra storia e al nostro spirito indipendente.”
L’ambasciatore. Eletto come Segretario generale per la presidenza finlandese all’UE, prima di giungere in Italia, ha svolto la carica di secondo segretario all’ambasciata di Finlandia a Londra. Se prima di intraprendere la carriera diplomatica, ha lavorato come giornalista per l’Ansa, come speaker per un nota tv nazionale in qualità di porta-voce del ministero degli Affari Esteri e nello stesso tempo come direttore generale per il dipartimento pubblico per la stampa e cultura diplomatiche, ha anche interrotto per tre anni ogni funzione pubblica. “Sono stato direttore marketing e comunicazione per la Fujitsu: il settore privato mi ha insegnato tanto. Penso che tutte le persone che operano nel pubblico dovrebbero lavorare per un periodo nel privato per comprendere come ottimizzare il rendimento lavorativo”.
Roma per Tuomi-Nikula. “Roma è una città con un clima in stato di grazia. Gli ex-ambasciatori finlandesi spesso hanno comprato casa qui per mantenere un legame con la città eterna”. A Roma da due anni, per Petri Tuomi-Nikula “la capitale e la sua cucina mediterranea sono fantastiche, anche se ammetto che amo fondere quest’ultima con quella scandinava. Al mattino prima di recarmiall’ambasciata approfitto delle vostre zone verdi per correre; nel mio tempo libero c’è la palestra e ogni giorno cerco di ritagliarmi dei momenti per scrivere. Ho pubblicato diversi volumi: uno è un libro-manifesto del mondo della lirica per incuriosire anche le persone che non sono appassionate di musica.” Seppure prevalentemente per sé, l’ambasciatore di Finlandia suona pianoforte e saxofono.
Cultura in ambasciata, cultura dell’ambasciatore. L’ambasciata di Finlandia organizza eventi culturali all’Istituto romano-finlandese Villa Lante, dove dal 1953 gli studiosi italiani e tantissimi studenti finlandesi interagiscono in nome della cultura e della storia dell’arte. Tuomi-Nikula è un estimatore e collezionista d’arte contemporanea finlandese: “La reputo più valida rispetto a quella contemporanea italiana. Sarà perché i giovani artisti in Italia non hanno visibilità: non è facile realizzarsi o diventare famosi, pesa il paragone con il passato eccellente dei vostri classici. Se c’è invece un ambito dove riscontro delle similitudini è il design: quello finlandese e quello italiano hanno in comune una certa idea della semplicità e della funzionalità.”
Raisa Ambros(03 ottobre 2012)