Josef "Jojo" Tewelde, il candidato incandidabile

Jojo-sindaco_fullQualcuno avrà visto in giro per la città i manifesti di “Jojo sindaco”, la provocazione lanciata dal Partito Pirata nel proporre un candidato “incandidabile”. Jojo, al secolo Josef Tewelde, è nato in Italia trentadue anni fa da genitori eritrei e non ha mai acquisito la cittadinanza, per non aver potuto dimostrare la presenza nel nostro paese nei primi 11 mesi di vita. “Il tema dei nuovi italiani è centrale, ma ci muoviamo anche sulla questione dei Cie, delle carceri, del precariato, delle occupazioni nelle case. Abbiamo una trasmissione su Radio Sonar, ‘Jojo che?’ tutti i martedì dalle 13, in cui si discute di questo ed altre problematiche che possono riguardare tutti”. La sfida alla politica insomma è lanciata.

Lo ius vivendi La scelta del governo Letta di nominare Cecile Kyenge ministro dell’Integrazione è stata sicuramente più di altre sotto la lente di ingrandimento, “purtroppo si tratta di un ministero senza portafoglio che per fare riforme organiche dovrà interloquire con soggetti quali Alfano, merita tutta la solidarietà”. Ma criticabile è la scelta di usare Balotelli come portabandiera dello ius soli, “non rappresenta lo ‘ius vivendi’, termine coniato dai compagni di Pisa, che implica una questione non di nascita ma proprio di vita”.

Nella dialettica politica la questione dello ius soli viene ancora vista come un’arma di distrazione di massa, “ma nel 2013 bisogna almeno iniziare a parlarne, per dare un’immagine diversa”. Il riferimento, nello specifico, è ai 5 Stelle, “hanno preso spunti di ragionamento dai movimenti, ma sulla cittadinanza non hanno creato una questione di fondo, se lo facesse si capirebbe quanto potremmo essere più forti insieme, avere un’anima aperta verso il mondo è la base per un futuro che già è iniziato”.132308-thumb-full-jojo_speech

Il sostegno a Medici per le comunali “Noi c’eravamo prima che Medici entrasse in scena”, spiega Josef, “con partiti di maggioranza come il Pd non era stato possibile creare un immaginario condivisibile, i movimenti rappresentano di più la gente comune. Medici è un esponente della parte buona della vecchia politica, un personaggio sensibile con un nuovo modo di vedere Roma, cerca sempre di creare iniziative”. Come la ‘tessera di cittadinanza’, promossa da presidente del Municipio X, una carta riassuntiva dei dati anagrafici inviata alle seconde generazioni sul punto di compiere il diciottesimo anno, “una garanzia in più in vista delle lunghe trafile burocratiche”.

Il Partito Pirata è stato fondato nel 2006 in Svezia, dove alle elezioni europee del 2009 ha ottenuto il 7,1% conquistando uno dei diciotto seggi riservati al paese scandinavo nel Parlamento europeo. Buoni risultati sono stati raggiunti anche in Germania, con la punta dell’8,3% nella tornata statale del 2012 nella regione Schleswig-Holstein e rappresentanti eletti nei parlamenti di quattro stati federali. Strumento caratteristico è il cosiddetto ‘liquid feedback’, una sorta di assemblea permanente in rete, dove vengono votate le proposte, “introduce il concetto prioritario di partecipazione dal basso”.

“Indipendentemente dal risultato elettorale quest’esperienza, per quanto piccola, vuole continuare ad esistere in un’ottica futura, creando un meccanismo di rappresentanza utile. Ho letto che nella campagna per le municipali siamo quelli che hanno speso di meno, è un altro segnale di come non vogliamo creare un merchandising, al contrario tentiamo di interloquire con tutti”.

Gabriele Santoro(20 maggio 2013)