Nessuno può dire: “Non mi riguarda!” Continua l’impegno contro la violenza sulle donne alla Biblioteca Flaminia, dove il 6 maggio, durante l’iniziativa Il maggio dei libri, leggere fa crescere, è stato presentato il progetto “Donna serva della mia casa”. “Come biblioteca quest’anno ci siamo impegnati sul discorso della violenza sulle donne, iniziativa cominciata a marzo, quando abbiamo deciso di farlo con i nostri utenti che hanno scelto dei brani da leggere. C’è stata molta partecipazione anche da parte degli adolescenti. Volevamo riflettere insieme, poi parlando abbiamo scoperto che molte persone conoscono perlomeno qualcuno che aveva avuto un problema di questo genere. Volevamo dare una testimonianza di solidarietà, di vicinanza, rompere il silenzio”, dice Maria Tuccimei, responsabile organizzazione eventi della Biblioteca Flaminia.
Il direttore artistico Sandro Cappelletto ha parlato delle due opere di teatro musicale, liberamente ispirate ad episodi di cronaca sul tema della violenza, che andranno in scena il 29 maggio all’Accademia Filarmonica Romana. “Queste vicende di oppressione, questa brutalità così spesso omicida, non ha confini geografici, culturali, religiosi, sono diffuse ovunque, e da sempre. E’ una strage che non ha fine e più avanza un’autonomia professionale, affettiva ed economica delle donne, più sembra che questa violenza maschile trovi vigore per negare il processo di indipendenza femminile. In Italia ci sono migliaia di casi, come testimonia “Il telefono rosa”, dove al telefono rispondono donne di diverse nazionalità proprio per dialogare meglio con le vittime. Su nostro progetto teatrale abbiamo incontrato una forte sensibilità, potrebbe essere uno di quei casi in cui un’opera artistica aiuta a riflettere su una tematica sociale molto viva e attuale”.
Fadwa (Colei che si sacrifica) è uno spettacolo ispirato ad un caso accaduto in Italia, parla della ragazza pachistana che è stata ammazzata dal padre soltanto per essersi innamorata di un uomo che non era della sua religione. “Spinto da un fato inesorabile e crudele, sostenuto anche dalla presenza del coro, si compie l’esito che la attende”. Il libretto e la musica sono scritti da Dimitri Scarlato. “L’Italia deve mettere a fuoco questo problema antico. Noi, genitori delle ragazze del liceo artistico di via Ripetta, dobbiamo parlare con le nostre figlie che si trovano nell’età vulnerabile, andare insieme allo spettacolo per spiegare l’argomento. Non siamo molto abituati alla cultura, al teatro, ma questa volta il messaggio arriverà”, dice Angela D’Alessandro, una delle sostenitrici dello spettacolo.
La stanza di Lena, parla della storia di Natascha Kampusch di Vienna che fu vittima di un rapimento all’età di 10 anni ed è riuscita a sfuggire al suo sequestratore Wolfgand Priklopil dopo 8 anni di segregazione. L’opera racconta dell’ultimo giorno da prigioniera della ragazza. “E’ una favola tragica, un’allegoria, una metafora non sulla prigionia, ma sulla libertà. La protagonista non ha mai dimenticato nemmeno per un minuto che la sua vita non era in quella cella, ma fuori. La sua vittoria sta nel liberarsi, nel giorno del suo compleanno che è lo stesso dell’anniversario della sua cattura”, racconta il compositore Daniele Carnini, che ha scritto la musica sul libretto di Renata M. Molinari. “Seguiremo il percorso emotivo, sottolineato da una metafora individuale che non riguarda soltanto le donne, ma tutta l’umanità”. Il messaggio più importante è che ogni persona può liberarsi appena ha coscienza di essere altro da quello che la sua condizione materiale la costringe ad essere. Nell’opera c’è la storia di libertà di una persona e la prepotenza di un uomo sulla donna. Secondo Carnini, ogni uomo deve prendere consapevolezza, “si capisce che non è una violenza sulla donna, ma una violenza dell’uomo”. Nella mente del maschio non è un male che si fa alla persona, ma un gesto di protezione che lei non capisce: questo è un errore di pensiero, qualcosa che non funziona nel percorso mentale di un uomo. C’è da conoscere e da riflettere, solo così il messaggio potrebbe arrivare anche ai maschi, non devono aver paura di pensare.
Appuntamenti. Il 9 e il 16 maggio ci sarà il reading di alcune pagine di grandi romanzi seguiti dalla proiezione dello stesso brano tradotto in film, a cura di Lino Damiani con il tema “La lettura e lo sguardo dal romanzo al film”. Il 23 maggio ci sarà la festa del libro e della lettura “La Biblioteca cresce con il Quartiere e suoi lettori” in collaborazione con la Parrocchia di Santa Croce al Flaminio, in via Guido Reni, che invita grandi e piccoli per letture, immagini, suoni e canti. Festa che si concluderà con una tombola destinata alla raccolta fondi, che ogni anno vanno ad aiutare le biblioteche dei paesi del terzo mondo.
Raisa Ambros
(08 maggio 2013)
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