
Tre giorni di proiezioni gratuite, dal 13 al 15 settembre a Palazzo delle Esposizioni, per scoprire il meglio dell’horror thailandese e del cinema d’autore filippino. È Moviemov Italian Film Festival, rassegna itinerante ideata da Goffredo Bettini e organizzata dall’associazione culturale Playtown Roma che da tre anni promuove il cinema italiano in Asia e quello asiatico in Italia.
Un vero successo la tappa di Bangkok che nel mese di luglio ha registrato un’affluenza di 6000 spettatori, portando nella capitale thailandese la più recente produzione italiana – da Tutti i santi giorni di Paolo Virzì a Gli equilibristi di Ivano De Matteo con Valerio Mastandrea – senza dimenticare i grandi nomi del passato, come dimostra la retrospettiva dedicata a Ettore Scola. Vincitore del festival La migliore offerta di Giuseppe Tornatore.
Con Asian New Wave – appuntamento intermedio in attesa dell’edizione di Manila – approdano a Roma i film e i registi più innovativi del cinema asiatico. A partire dall’horror thailandese: “Che si caratterizza per essere in parte comico, grazie alla capacità degli autori thailandesi di inserire elementi ironici” spiega Patrizia Freddi di Playtown “È nato così una sorta di nuovo genere che è già fenomeno di tendenza in Asia, soprattutto tra i giovani”.
Tra le novità più attese Pee-Mak, l’ultima opera di Banjong Pisanthanakun – autore di Shutter, altro titolo in cartellone – che a poche settimane dall’uscita è già campione di incassi in Asia.

Se Shutter racconta con stile paranormale una leggenda urbana, Pee-Mak è ambientato agli inizi del Regno di Rattanakosin. Sapiente fusione di brivido, romanticismo ed ironia, il film narra la storia di Mak, che torna a casa dopo la guerra per riabbracciare la moglie Nak e il figlio nato mentre lui era lontano. Ma gli abitanti del villaggio sostengono che Nak è morta nel dare alla luce il bambino e quella Mak vede è solo un fantasma.
Oltre a Banjong Pisanthanakun interverrà alla rassegna Paween Purijitpanya con il suo Body che, a metà tra splatter e psicologico, narra la vicenda di Chon, ossessionato da una donna che gli appare in sogno mentre viene uccisa e squartata. E capisce che quelle immagini contengono un messaggio “Io sono ancora qui”. Stupiscono con emozioni semplici e paure ataviche Phobia e Phobia 2, film a episodi firmati dai registi più promettenti del cinema di genere.

Altro fil rouge del festival è il cinema d’autore filippino che negli ultimi anni ha portato un vento di novità nel panorama internazionale grazie alle opere di autori indipendenti come Brillante Mendoza – premio come miglior regia al festival di Cannes del 2009 con Kinatay – ospite della passata edizione. Ad aprire la rassegna quest’anno sarà l’anteprima di Boundary di Benito Bautista, presentato in collaborazione con l’Ambasciata filippina di Roma. Un viaggio imprevedibile dalle buie strade di Manila alle isolate colline di Antipolo che porterà il taxista Limuel a fare i conti con il potere e l’inganno, la moralità e la disperazione.
Kamusta Kayo, Dr. Jose Rizal?, cortometraggio di Jason Zavaleta, trae spunto da Mi ultimo adios, poesia scritta dall’eroe nazionale filippino José Rizal la notte precedente alla sua esecuzione, per esplorare l’esperienza umana: vista e suoni, luce e ombre. Nuwebe di Joseph Israel Laban è ispirato alla vera storia di Krista, madre bambina rimasta incinta a soli 9 anni. Credenze popolari su misteriose presenze mistiche si scontrano con la dura realtà.
Il programma completo sul sito di Palazzo delle Esposizioni
Sandra Fratticci (11 settembre 2013)
Leggi anche: Mostra d’arte cinematografica di Venezia tra diversità e integrazione AsiaticaFilmMediale numero 13 Batang Idol: un talent show come non l’avete mai visto MedFilm Festival: la premiazione della giuria PiuCulture 2013 Egitto, la Hollywood d’Oriente V4 per 12 film = il cinema dell’Europa dell’Est a Roma Speranza di libertà, la V edizione del Festival del cinema kurdo