
Si è svolta venerdì 21 novembre la presentazione del libro Stella d’Africa. La vita straordinaria di Luciano Vassallo, mito del calcio africano anni ’60, esule in Italia, scritto da Antonio Felici. All’incontro, organizzato nella sala del Carroccio in Campidoglio da Frontiere News, oltre all’autore, hanno partecipato il protagonista della storia, e Dino Zoff, che ha curato la prefazione.
Il progetto è il risultato dell’interesse di Felici per il campione meticcio, capitano della nazionale etiope vincitrice della Coppa d’Africa nel 1962. Il giornalista, corrispondente italiano di France Football, attento al calcio africano, dopo aver scoperto in Luciano Vassallo un simbolo, ha deciso di riproporne la storia personale e sportiva tra le pagine del giornale, arricchendola della testimonianza diretta del protagonista. Sulla scia del grande successo di pubblico, l’ha trasformata in un romanzo incentrato sul vissuto, travagliato sin dall’infanzia, di Vassallo: meticcio, figlio di un soldato italiano e di una donna eritrea. Rimasto orfano di padre, ad una vita di povertà e stenti, si sono aggiunte le discriminazioni razziali del periodo post fascista e del dopoguerra. L’occasione di riscatto nel calcio, coronata dal trionfo nella competizione continentale in finale contro l’Egitto, è stata seguita dalla caduta in disgrazia sotto il regime comunista di Menghistu, che ha costretto Vassallo a fuggire in Italia. Ad Ostia, con coraggio e sacrifici, trovato lavoro in un’officina, l’ex-calciatore si è dedicato alla cura della famiglia e all’insegnamento del calcio ad una squadra di bambini. Un nuovo inizio, dunque, ancora tra drammi e difficoltà, sempre affrontati con umiltà e orgoglio: sentimenti affiorati dalle parole dello stesso Vassallo, che all’incontro ha denunciato la duplice ingiustizia subita, ricordando l’etichetta da “figlio di un italiano fascista, amico di Mussolini”, e l’ulteriore discriminazione dagli parte degli stessi etiopi perché eritreo (l’Eritrea è stata annessa all’impero etiope nel 1962 ndr).
Anche Dino Zoff è intervenuto per elogiare il campione africano, innalzandolo ad emblema di valori sportivi e di vita: esempio di tenacia e di forza, per la capacità di non soccombere di fronte alle tragedie.
Resta ora la lettura del libro, uscito il 24 novembre, per un’ennesima conferma sulla straordinaria vita di Luciano: le premesse ci sono tutte.
Clara Agostini(24 novembre 2014)