Metà giugno e il caldo si fa sentire a Roma, un gruppo di adolescenti torna a casa dopo una giornata al mare. Hanno in comune non solo la giovinezza ma il saper cosa vuol dire non avere una famiglia. La loro casa è il protettorato San Giuseppe, una fondazione senza scopi di lucro che gestisce quattro case famiglia per minori e una casa di madri con bambini.
Armando Castelli, medico e direttore del protettorato, racconta: “Lo scopo è dare un sostegno alle famiglie e a i minorenni disagiati senza nessuna preclusione per la loro cittadinanza, religione, etnia”. Non a caso la fondazione a gennaio ha allestito anche una casa famiglia di soli minorenni non accompagnati provenienti dall’ Egitto.
“Cerchiamo di ricomporre i pezzi, di recuperare le loro personalità e di ricostruire una identità sociale e generazionale.” “La cosa più brutta è quando i ragazzi con cui lavori per tantissimo tempo si perdono in pochi giorni. La cosa più bella del mio lavoro è quando invece riesci a farli diventare uomini, persone in pace con se stesse e con la società.”
Fra loro c’è una ragazza, Melania, diciassettenne nata a Roma. “Ci sono momenti di difficoltà quanto non sai più che fare, dove mettere la testa, da che parte vuoi andare. C’è solo molta confusione e molta rabbia.” Continua “sono stata capace di avere tanta forza e di andare sempre avanti e anche quando sono caduta non mi sono tirata indietro e ho continuato”.
Educatori, come Vito e Maria, le hanno insegnato che lei vale e che ce la può fare a raggiungere i suoi obiettivi, che non deve piangersi addosso e che deve rialzarsi, l’hanno aiutata a gestire le sue emozioni in modo diverso e a canalizzare la sua rabbia. “Il mio sogno è diventare un’estetista, avere una mia autonomia e vivere, dopo gli anni trascorsi in un inferno, una vita diversa , da sola e cercare di avere il meglio della vita. L’unica voglia che ho è quella di andare avanti e realizzarmi da sola”.
I compagni di Melania stanno per arrivare, e l’unica acqua di mare che avranno sulla loro pelle è quella del mare di Ostia, e come qualsiasi altro adolescente potranno finalmente scegliere il destino verso cui navigare.
Henrry Meza Canal
(18 giugno 2015)