Scrittrice rumena vincitrice del secondo premio al concorso letterario Lingua Madre

Claudia Mariana Mare è una giovane scrittrice rumena, vincitrice del Secondo Premio della XI  edizione del Concorso letterario nazionale Lingua Madre, e finalista per il Premio Speciale Giuria Popolare 2016, con il racconto Exceptio regulam.

Sei apprezzata nel campo della letteratura e questo è cosa nota, ma chi è la giovane Claudia Mariana Mare?

Classe 1989, segno zodiacale Leone con ascendente Leone,  sono nata a Satu Mare, città della Romania a confine con l’Ungheria. Sono figlia unica, nel 2002 mi trasferisco in Italia principalmente per motivi familiari, e proseguo il mio percorso scolastico frequentando la scuola media e il liceo scientifico per poi scegliere di specializzarmi in campo ingegneristico all’Università di Roma “La Sapienza”.

Cosa ti manca di più del tuo paese? Vai spesso in Romania?

Mi mancano le piccole cose, i colori, il clima e i sapori della mia infanzia. Tuttavia devo ammettere che ci sono aspetti di cui non sento la mancanza: il pessimismo, la vita difficile e la corruzione.

Dal 2002 ad oggi sono tornato solo una volta in Romania, nella mia città. Non escludo di tornarci prossimamente sia per motivi lavorativi che in vacanza.

L’integrazione in un nuovo paese non è sempre facile. Come sei  stata accolta in Italia?

Per me si è trattato di cambiare paese senza averlo scelto, di passare dall’infanzia all’adolescenza e di rivedere mio padre dopo più di 5 anni di lontananza. Indubbiamente è stato difficile e anche traumatico. E’ passato tanto tempo da quel momento e ripensarci mi fa sorridere. Allo stesso tempo mi fa tenerezza ricordare quella dodicenne timida, introversa e piena di paure. Come sono stata accolta? Non penso di essere stata accolta perché mi sono mimetizzata nel nuovo contesto. Tuttora la maggior parte delle persone non si accorge delle mie origini e tende a considerarmi autoctona.

Quando e come è nata la passione per la scrittura?

Ho iniziato scrivendo poesie all’età di 10-11 anni. Giocare con le parole e con le rime mi ha sempre affascinato. Nel periodo scolastico ho proseguito scrivendo in italiano diari, parafrasi, analisi del testo, saggi, articoli di giornale. Continuo a scrivere perché sento la necessità di esprimermi, di convertire i miei pensieri e le mie idee disponendoli e ordinandoli in parole, frasi e paragrafi.

Qual è la tua fonte d’ispirazione?

Non ho un’unica fonte d’ispirazione. Non ho nemmeno un punto di riferimento assoluto. In questo periodo della mia vita mi sento come una viaggiatrice senza una meta prestabilita. Esploro, sono curiosa e ogni persona che incontro mi ispira in qualche modo.

Secondo te, quali qualità deve possedere un buon scrittore?

Premetto di non essere un critico letterario. Tuttavia ritengo che gli aspetti più importanti per essere uno scrittore siano: un buon bilanciamento tra contenuto e forma, l’autenticità, la capacità di attirare, coinvolgere e colpire il lettore. E’ altrettanto importante riuscire a lasciare un segno ponendo una domanda o facendo riflettere. La scrittura non deve essere mai sterile.

Sei tra le finaliste al Premio Speciale Giuria Popolare del Concorso letterario nazionale Lingua Madre con il racconto Exceptio regulam. Puoi sintetizzare il tuo lavoro?

E’ un racconto di quattro pagine in cui ripercorro la mia storia personale contestualizzandola nella storia del mio paese di origine fino ad arrivare al presente. E’ una riflessione personale in cui oltre a pormi alcuni interrogativi provo a strappare qualche sorriso al lettore.

Hai altre passioni oltre alla scrittura?

Adoro l’arte, andare in giro per musei, ammirare e chiacchierare mentre la mia amica è impegnata a leggere ogni singola didascalia. Mi piace il cinema non hollywoodiano, quello indipendente e di nicchia. Ogni tanto vado in bici, corro per scaricare la tensione o semplicemente passeggio in mezzo al verde per ossigenare le mille idee che ho in testa. Mi piace anche viaggiare e scoprire nuovi posti: solitamente mi perdo tra le vie storiche, ma non me ne accorgo, sono troppo impegnata a stupirmi guardando i palazzi e le bifore.

Nel futuro cosa ti piacerebbe fare a livello professionale?

Ho tante idee e molti progetti per il mio futuro professionale. Il piano A è sicuramente fare l’ingegnere, il piano B è insegnare matematica o informatica in qualche scuola materna o elementare, il piano C è scrivere per diletto, ma anche per professione, il piano D è lavorare in radio. Sicuramente con il tempo ci saranno anche un piano E, F, G e così via fino alla Z. Di sicuro mi piacerebbe variare ed esplorare tante strade.

Un’ultima domanda. Che libro consiglieresti ai nostri lettori?

E’ una domanda difficilissima! Dipende dal tipo di lettore. Azzardo una risposta. “Epistulae morales ad Lucilium” di L. A. Seneca per coloro che apprezzano i classici latini e per chi ha voglia di fare qualche riflessione filosofica sul tempo e non solo. Il ciclo di Benjamin Malaussène di D. Pennac per coloro che hanno voglia di una commistione di stili: giallo poliziesco, intrigo, assurdo e surreale. “Dieci piccoli indiani” di A. Christie: un buon classico del novecento e pietra miliare del genere giallo. “Della bellezza” e ”Denti bianchi” di Z. Smith per interrogarsi sul multiculturalismo. “La vita è un viaggio” di B. Severgnini: una lettura motivazionale per riflettere sui nostri tempi. Può andare bene come consiglio?

Alina Barbulescu

(20 aprile 2016)

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