“Gli esseri umani sono come le dita di una mano: tutti diversi ma tutti importanti”.
Prendiamo il pollice: è piccolo e posizionato anche più in basso rispetto alle altre dita, ma è proprio il suo essere “opponibile” a distinguere gli esseri umani dagli altri esseri viventi. Questa è una delle tante “perle” di Diallo, 20 anni proveniente dalla Guinea, ospite del Cas Etabeta di Marcellina.
E proprio i ragazzi del Cas hanno partecipato ad una Grande festa il 24 giugno a via Volta nella sede del Centro di Formazione Professionale Simonetta Tosi. Il Centro offre corsi gratuiti di formazione di ristorazione, pasticceria, informatica, falegnameria aperti a tutti, in particolare a soggetti svantaggiati – invalidi civili e disabili – ma anche a ragazzi stranieri ospiti nei centri d’accoglienza.Dembo, Moussa e Bambo hanno ricevuto, da Sabrina Alfonsi, Presidente riconfermato del I Municipio, gli attestati di partecipazione al corso di pasticceria che hanno frequentato durante l’anno. La Alfonsi si è detta orgogliosa della presenza di una tale attività sul territorio. I tre ragazzi del Cas si sono cimentati in uno showcooking di pasticceria nel piazzale della scuola e hanno offerto ai partecipanti coloratissime, golose torte di crema e frutta preparate al momento.Il Cas di Marcellina era presente con uno stand decorato con un cartellone raffigurante le due facce dell’immigrazione: una metà riportava la definizione di “rifugiato” e la dicitura della Convenzione di Ginevra; l’altra lasciava spazio ai rifugiati – o coloro che sono in attesa che tale status gli sia riconosciuto – ai loro pensieri e alla breve descrizione delle attività, più diverse, che svolgono nel Centro. “Io ho fatto Ramadan”, “Io ho avuto l’estrazione di due denti, prima avevo molto dolore”. Tra le frasi che affollano il cartellone ricorre la tematica dei documenti “Ancora mio ricorso non è finito da agosto 2015”, “Noi siamo arrivati in Italia da un anno e otto mesi e aspettiamo documento”.Un grande contributo alla vivacità dello stand è dato dalle creazioni artigianali di Khalif, il sarto del Cas di Marcellina, che con le sue camice, borse, fasce, pochette e cinture realizzate con variopinte stoffe africane. Khalif ha riscosso un grande successo fra i partecipanti all’evento.A chiudere il pomeriggio all’insegna dell’incontro e dell’integrazione il concerto di Kekz, che scrive i testi, arrangia e mixa le sue canzoni composte sia in inglese che in mandinga, la sua lingua madre. Kekz con il suo ritmo africano e il suo carisma ha coinvolto tutti in danze sfrenate.
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(28 Giugno 2016)
Francesca Bufacchi