Dorina: la storia di una mamma rom nel racconto di due volontarie

Ricette del mondo, laboratori per bambini e artisti nell’evento organizzato alla scuola Carlo Pisacane, nel quartiere di Torpignattara a Roma

Quando le volontarie di Piuculture l’hanno incontrata la prima volta, cinque anni fa, Dorina chiedeva l’elemosina alla porta di un supermercato romano in zona Parioli, viveva in posti orribili fuori dal raccordo anulare, cambiando rifugio più volte all’anno, e tuttavia mandava i suoi tre figli regolarmente alla stessa scuola, per dare continuità alla loro istruzione. Li faceva alzare alle sei del mattino, e dopo due ore di viaggio arrivavano puntuali e puliti come i compagni di quartiere.

Le volontarie di Piuculture incrociano i bambini proprio a scuola. All’inizio e fine orario, Dorina si ferma per chiedere loro come vadano, per raccomandarsi di star dietro soprattutto al maschietto, che fa tanta fatica. “Sono analfabeta” dice senza remore “non posso seguirli e servirebbe anche un po’ di sport, che fa bene e insegna la disciplina”.

I tre bimbi vengono inseriti in un corso di arrampicata e Dorina li accompagna senza perdere un allenamento, anche se tocca rientrare molto tardi la sera, perché non vuole rinunciare a una risorsa in più per la loro educazione.

I primi anni le volontarie danno alla mamma solo qualche aiuto economico occasionale, concentrandosi sui figli, secondo il suo desiderio e com’è nella missione di Piuculture. A un certo punto però Dorina fa un’altra richiesta: aiutarla a trovare lavoro. Il compito sembra impervio, invece Dorina, benché precario, il lavoro se lo conquista e da quel momento le volontarie si trovano implicate in qualcosa di più grosso. All’inizio si tratta di affiancarla nella ricerca di casa, poi però, passo dopo passo, vengono coinvolte in un viaggio incredibile, attraverso una miriade di uffici e servizi. Quelli richiesti nella vita ordinaria di una famiglia, con l’aggiunta di quelli necessari per accedere al welfare.

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Paola Piva e Antonella Trezzani(30 novembre 2016)