La necessità di “ripensare l’Islam oggi”: un incontro con Padre Samir

Padre Samir Khalil Samir
Padre Samir Khalil Samir
“Ripensare l’Islam nell’oggi”, è questo l’obiettivo a cui le società islamiche contemporanee dovrebbero mirare per una futura prospettiva di piena integrazione, secondo quanto detto da Padre Samir Khalil Samir, noto islamologo che martedì 28 febbraio ha tenuto presso la sede del CESV, nel quartiere Esquilino, un incontro organizzato dalla Rete Scuolemigranti, dal titolo “L’islam e noi”.A presentare lo studioso, gesuita egiziano, Paola Piva Toniolo, coordinatrice delle rete Scuolemigranti, e Luigi Territo, gesuita che nel Centro Astalli si occupa anche della scuola di italiano. «Accompagnare il cammino di apprendimento della lingua, dei nostri studenti rifugiati, ci chiede quella disponibilità che allarga gli orizzonti umani e culturali di chi accompagna, come di chi è accompagnato», ha scritto Territo. Per questo da tempo porta avanti la sua formazione in tema di Islam. E con il suo intervento sulla necessità di un atteggiamento laico a fronte di quello dogmatico, quest’ultimo foriero di chiusure pericolose nella nostra società, ha introdotto lo studioso di fama internazionale. Padre Samir attualmente professore all’Université Saint-Joseph di Beirut, continua anche ad insegnare al Pontificio Istituto Orientale di Roma senza interruzione dal 1974 ad oggi. In Egitto Padre Samir ha fondato venti scuole per l’alfabetizzazione delle donne. I suoi principali campi d’indagine sono: l’Oriente cristiano, il patrimonio culturale e teologico arabo cristiano, l’Islam e l’integrazione dei musulmani in Europa, nonché le relazioni fra cristiani e musulmani.Relazioni che attualmente sono esacerbate, secondo il suo parere, da una chiusura dell’Islam alla modernità.Lo studioso, che si occupa di dialogo interreligioso, non ha mai nascosto la sua posizione contraria al buonismo di Papa Francesco nei confronti dell’Islam ed è convinto che sia necessario tenere un maggiore equilibrio se si vuole raggiungere un’integrazione completa dei musulmani in territorio europeo. Le sue dichiarazioni sul Corano appaiono spesso taglienti, come nel caso di “il Vangelo propone, l’Islam impone con la forza”, dichiarazione rilasciata lo scorso anno a “La Fede Quotidiana”, ma comunque non si tira indietro al confronto con altri e diversi punti di vista. Indubbiamente, la sua vasta conoscenza ha suscitato curiosità nei numerosi partecipanti, molti dei quali insegnanti di lingua italiana L2 delle rete.Padre Samir  ha condotto una vera e propria lezione sulla storia dell’Islam, delineando le fasi principali di un lungo percorso di evoluzione, interrotto però negli anni Settanta dal fiorire dei fondamentalismi e delle dottrine più radicali, diffuse e consolidate dalle potenze economiche dominanti in Medio Oriente: Qatar e Arabia Saudita. Nonostante i recenti sviluppi che fanno presupporre un passo in avanti verso la laicizzazione, a partire dal Marocco che ha da poco abolito la legge che punisce gli apostati, c’è ancora molto da fare. Il raggiungimento di una visione completamente laica all’interno dell’Islam per padre Samir è la conditio sine qua non per creare un ponte di dialogo e una integrazione concreta, reale e dalle fertili prospettive.Un tema complesso e in evoluzione, che investe diversi ambiti della società, e che sarà possibile approfondire all’appuntamento di mercoledì 15 marzo, che si svolgerà sempre al CESV dalle ore 15.00 alle 17.00 . Protagonisti saranno quattro giovani musulmani che raccontano il rapporto con la propria fede nel contesto occidentale: Fatima Benbaly, algerina, Rifat Aripen, che viene dal Bangladesh e Zubeyde Bolat e Serife Demir, entrambi turchi.

Elisabetta Rossi(7 marzo 2017)