Metti una sera a cena a Tehran con le fettuccine al pomodoro fatte in casa
Dai ravioli, alle polpette ai dolcetti al farro. Le ricette di due italiane residenti scritte in lingua farsi per il pubblico iraniano che si voglia cimentare con il cibo made in Italy
“L’idea nasce dalla passione per la cucina e dalla voglia di far capire che la cucina italiana è semplice e si può realizzare in ogni parte de mondo anche usando prodotti locali e halal (ndr. permessi dalla religione). In Iran, inoltre, spesso gli ingredienti di base sono gli stessi, a eccezione delle spezie, si usano le melanzane, i pomodori, i legumi, il pollo e dunque non è difficile realizzare le nostre ricette più gustose”.La tavola imbandita con i piatti preparati da Angelica e TeresaAngelica Rossi, 34 anni laurea in relazioni internazionali, due figlie, Arianna e Elena e un marito, Arash, architetto italo – iraniano che dalle Marche, dov’è nato, ha deciso di tornare nel paese di origine del padre, è una delle due autrici del libro “Appetito “Italian Taste” il primo libro di cucina italiano che nasce in farsi, con la traduzione di Sahar Salimian, e in inglese. Dedicato dunque, in primis, al pubblico iraniano che sta cominciando ad appassionarsi alla cucina made in Italy, da realizzare facilmente in casa, e poi a tutti gli stranieri che si trovano a vivere in Iran. “Attraverso il libro – spiega Angelica – ho usato la cucina come un mezzo gustoso per trasmettere i sapori e le tradizioni italiane alle mie due bambine e agli amici che vivono a Tehran”.Le due autrici in cucinaInsieme ad Angelica ha scritto le ricette e sperimentato i piatti uno a uno, la vulcanica Teresa Schutzmann che di anni ne ha 39, ex atleta professionista nella corsa dei 400 metri, tre figli e un marito, Giuseppe, amministratore delegato della Nestlè. Cuoca per hobby all’ inizio, ispirata dai dolci che le preparava la nonna, Teresa si è ritrovata super impegnata con un’attività di catering “home made” in grado di offrire ai clienti “teheraniani” croissants croccanti appena sfornati, come quelli di un cafè parigino o di preparare a domicilio la pizza napoletana con tanto di forno “portatile”.Le polpette alle melanzane, piatto preferito da TeresaAngelica e Teresa hanno lavorato fianco a fianco per un anno per preparare i piatti “che spesso abbiamo dovuto rifare – raccontano – perché non erano venuti bene al primo tentativo” per poi fotografarli, “decorarli” e inserirli nella bellissima edizione patinata che viene presentata oggi all’ apertura della settimana della cucina italiana a Tehran nella sede dell’editore, la Gooya House of Art and Culture e che sicuramente sarà tra i regali di Natale più gettonati tra gli italiani che vivono in Iran.La locandina della presentazione con la copertina del libroSe Angelica, bruna, occhi azzurri, sguardo dolce, sembra essersi perfettamente integrata, ai rigidi usi e costumi locali in otto anni di permanenza a Tehran, anche come solida spalla del marito nelle relazioni sociali, Teresa, più insofferente ai codici di comportamento, all’inizio ha faticato un po’ di più.Angelica con le figlie Arianna e Elena“Non posso dire di aver avuto un colpo di fulmine per questo paese – racconta – ma è stato un innamoramento lento, a cuore aperto, che mi sta portando tante amicizie e mi vede sempre molto impegnata sia nel lavoro che nella vita sociale”.Grandi le difficoltà iniziali di orientarsi in un paese così diverso dove i codici di comportamento sono molto rigidi, almeno in pubblico, soprattutto per quello che riguarda le donne. L’ultima destinazione di Teresa, a fianco del marito, era stato il Marocco, un paese ad alta densità turistica dove non c’erano stati grandi problemi da superare.Teresa in viaggio con Ada, Ugo e MartinoMa a Tehran, dove vive da tre anni, con il marito spesso assente per lavoro, “le difficoltà da affrontare soprattutto con dei bambini piccoli, sono all’ordine del giorno: lo sport, ad esempio – racconta Teresa – con bambini di sesso diverso diventa un incubo perché le attività sono separate: le bambine hanno orari diversi dai bambini e io non posso entrare nello spogliatoio per aiutare i miei due figli maschi ad asciugarsi e cambiarsi . Senza contare che spesso per raggiungere la palestra devi fare ore di macchina nel traffico perenne della città”.Il “set” fotograficoAccanto a queste difficoltà c’è però – aggiunge – un aspetto molto positivo: “la facilità di entrare in comunicazione con gli iraniani che sono un popolo accogliente e gentile, con tanta curiosità e voglia di stare insieme. Ormai sono arrivata alla conclusione che l’Iran – sottolinea Teresa – se hai voglia di fare, è il paese delle mille possibilità!”.I dolcetti al farro, ricetta preferita da Angelica che li cucinava in casa per i fratelliDal 15 e fino al 22 l’appuntamento per mangiare italiano è a Tehran “alla faccia delle sanzioni” di Trump… (su Instagram appetito.ir)
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