67 Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica di Venezia

Venezia Lido 3 settembre 2010 IN CONCORSO Miral di Julian SchnabelTratto dal romanzo La strada dei fiori di Miral di Rula Jebreal. Il film, che risale alle radici del conflitto fra Israeliani e Palestinesi, racconta la storia di quattro donne Arabo- Israeliane nell’arco di tempo che va dalla nascita dello Stato di Israele nel 1947 fino agli accordi di Oslo nel 1994. Filoconduttore Hind Husseini, interpretata da Hiam Abbass nota per L’ospite inatteso e Il giardino dei limoni. Un film didascalico dove la necessità di fare riferimenti a un arco temporale piuttosto ampli o limita la possibilità di approfondire situazioni e personaggi. Miral, frutto del sodalizio artistico affettivo fra Schnabel regista e pittore ebreo americano e Rula Jebreal giornalista palestinese nata a Haifa e naturalizzata italiana, individua nella possibilità di accedere all’istruzione un punto di forza e di emancipazione per i giovani palestinesi, soprattutto per le donne.Venezia Lido 3 settembre2010 GIORNATE degli AUTORIIl sangue verde di Andrea SegreAncora una volta Andrea Segre sceglie di parlare di immigrati come già in “Come un uomo sulla terra”, sono loro i protagonisti del documentario girato a Rosarno. Africani arrivati per raccogliere le arance, protagonisti delle manifestazioni del gennaio scorso terminate con la cacciata dei neri dal paese. Sullo schermo scorrono i volti e le parole di 7 centroafricani: le loro aspettative, il disagio, le difficoltà si alternano alle immagini in bianco e nero di un’altra agricoltura sullo stesso territorio, fatta da braccia italiane nel secondo dopoguerra.Venezia Lido 4 settembre2010 GIORNATE degli AUTORI Incendies di Denis VilleneuveAncora il Medio Oriente, ancora una storia con protagonista una donna, Nawal, come tramite per portare sullo schermo la controversa storia medio orientale e i sentimenti, gli odi atavici fra etnie diverse che rischiano di tramandarsi di generazione in generazione. Un viaggio in una terra martoriata che nello stesso tempo è un viaggio in se stessi. Una storia forte, coinvolgente, di una madre che sembra una persona qualunque, ma che con lo scorrere delle immagini si scopre avere un passato ingombrante, un film che ha coinvolto e emozionato il pubblico che gli ha riservato dieci minuti di applausi.Venezia Lido 5 settembre2010 SETTIMANA della CRITICA Hai paura del buio di Massimo CoppolaA Bucarest c’è Eva che esce per l’ultima volta dalla fabbrica dove non le hanno rinnovato il contratto, vende i mobili di casa e parte per l’Italia. A Melfi c’è Anna, giovane operaia FIAT, che suo malgrado ospiterà Eva durante la sua missione italiana. Infatti Eva ha scelto Melfi per un motivo preciso, con la volontà di sciogliere un nodo fondamentale per la sua vita. Solo alla fine le due giovani guadagano una vicinanza; Eva ha raggiunto il suo scopo, mentre Anna è solo all’inizio del suo percorso.Massimo Coppola, anche grazie all’esperienza maturata realizzando documentari, cerca una via astratta al realismo, un’autenticità. Il film parte su un binario minimalista, ma nella seconda parte cambia ritmo con un lungo dialogo, una prova d’attore di spessore, dove emergono con grande efficacia le difficoltà e le sofferenze dei figli rimasti a casa di tante lavoratrici dell’Est emigrate.6 settembre 2010 GIORNATE degli AUTORI Cirkus Columbia di Danis TanovicTanovic ci riporta indietro a una Yugoslavia agreste e sonnacchiosa, in un villaggio dove tutti si conoscono e convivono: destra e sinistra, serbi e croati, mussulmani e cattolici. Nel sole estivo il tempo trascorre lento tra una birra nel bar della piazza, un tuffo nel fiume, una pedalata.in bicicletta. E’ l’estate del ’91, la pace è solo apparente, la guerra è alle porte. Tanovic arricchisce efficacemente la sua filmografia con un’altra pellicola contro la guerra e gli odii fra etnie.