Corniciaio per passione

Xhemil Sali, Emilio per gli italiani, ha un negozio di cornici, cristalli e specchi in via Bisagno 21, nei pressi di Piazza Istria. Albanese di Tirana, ha 49 anni e da circa venti si trova nel nostro paese, successivamente alla caduta del regime comunista: “dopo la fine della dittatura di Ramiz Alia furono aperte le frontiere. Ottenni un visto turistico dall’ambasciata italiana, per una cifra vicina ai 300 euro attuali. Fui ospitato da un amico che già si trovava a Roma, mi ha dato un grande aiuto tanto che dopo due mesi già avevo un lavoro e una casa”. Tutto al nero per una quindicina di anni. A Tirana Xhemil lavorava in un supermercato di alimentari ed anche in Italia ha iniziato facendo i mestieri più vari che non avevano niente a che vedere con l’artigianato. Fu attraverso l’impiego in un grande magazzino per la vendita di prodotti in legno che iniziò ad appassionarsi per una lavorazione più artistica del materiale. E da sei anni ha rilevato il negozio attuale, dopo che il proprietario – italiano – di cui era amico decise di andare in pensione. E la clientela è rimasta soddisfatta anche dalla nuova gestione, tanto che il passaparola rimane l’unico tipo di pubblicità all’impresa. “Mi arrangio anche con altre lavorazioni, dai vetri alle serrande, fare solo cornici non basterebbe. Ma per fortuna il lavoro non manca, anzi è anche troppo. Spesso devo finire delle consegne  tardi la sera. Non ho un vero e proprio orario fisso e anche di mattina apro molto presto,intorno alle 7.30”.

Il sogno italiano Già dai tempi della dittatura di Hoxha – afferma Xhemil – l’Italia era vista come un sogno. Con la fine del regime sono poi cadute le censure anche in televisione ed è diventato anche facile vedere la tv italiana. Molti hanno imparato così la lingua e se un italiano andasse in Albania si farebbe capire tranquillamente. Ma trovare una collocazione in questo paese non è stato facile come credevamo, anche qui nessuno ti regala un lavoro”.

La famiglia Sposato con una donna albanese, Xhemil ha due figli, Erman di 17 anni ed Elda di 7. Erman studia al liceo scientifico ma pensa di trasferirsi a grafica pubblicitaria, per seguire più i suoi interessi artistici. Forse un giorno seguirà le orme paterne, ma ovviamente non tralascia alcuna occasione: “il mestiere di artigiano sta sparendo – dichiara Xhemil – con lo studio può crearsi anche altre opportunità”. Nato a Roma, non è solo per la cittadinanza che Erman si sente italiano. È  perfettamente integrato e tutti i suoi amici sono di qui. Anzi è stato per lui quasi più difficile imparare l’albanese, parlato solo in famiglia, piuttosto che l’italiano. Ed è proprio questo radicamento familiare in Italia che fa pensare a Xhemil che per ora non tornerà nel suo paese d’origine.

Contatti: tel. 06/86218996

Gabriele Santoro(25/10/10)