Il Dipartimento per le libertà civili e l’immigrazione del Ministero dell’Interno e l’Anci (Associazione Nazionale Comuni Italiani) hanno presentato il Rapporto annuale del Sistema di Protezione per Richiedenti Asilo e Rifugiati (SPRAR) 2009/2010. Sono state presentate cioè le statistiche, le testimonianze e il lavoro sul campo di 138 progetti locali di “accoglienza integrata” sviluppati negli ultimi due anni dal Sistema di Protezione per chi fugge da conflitti, persecuzioni e violazioni dei diritti umani e in Italia cerca protezione.
Lo Sprar. Istituito dalla legge 189/2002 e coordinato da Ministero dell’Interno e Anci, fa riferimento alle risorse del Fnpsa (Fondo Nazionale per le Politiche e i Servizi dell’Asilo) a cui accedono gli enti che realizzano servizi di accoglienza. Inizialmente erano 50 enti aderenti per un totale di 1.365 posti di accoglienza, oggi sono più che raddoppiati: 123 enti per 3.000 posti. “I risultati migliori in termini di integrazione”, dice Flavio Zanonato vicepresidente Anci, “si ottengono dai comuni medi e piccoli”.
Tipologie dei beneficiari. Tra il 2002 e il 2009 sono stati accolti 26.432 richiedenti e titolari di protezione internazionale, per il 74% uomini e per il 26% donne. Sono inoltre 529 bambini nati in Italia da donne accolte in progetti Sprar dal 2005 al 2009. Tra 2004 e 2009 c’è stato infatti un incremento percentuale del 42% del numero di nuclei familiari accolti. Si registra inoltre un aumento della presenza di minori non accompagnati richiedenti asilo: se nel 2006 erano solo 31, nel 2009 sono stati 320. È difatti diminuita anche la media d’età degli accolti: nel 2004 il 40% aveva un’età compresa tra i 21 e 30 anni, nel 2009 la fascia maggiore (il 39,6%) è invece costituita dalla quella 18-25 anni.
Ingresso/uscita. In maggioranza i paesi di provenienza sono stati Eritrea, Somalia, Afghanistan, Etiopia, Nigeria e Turchia. I beneficiari per tipologia di permesso di soggiorno: 32% richiedenti asilo internazionale, 27% protezione sussidiaria, 23% protezione umanitaria, 18% rifugiati; per modalità d’ingresso: 67,4% sbarco, 12,4% frontiera aeroportuale, 6,6% frontiera terrestre, 5,4% nascita in Italia, 4,3% frontiera portuale. Motivazione dell’uscita: integrazione 1.216, dimissione per scadenza di termini 846, abbandono 598, allontanamento 162, rimpatrio volontario 18.
Alice Rinaldi(30 dicembre 2010)