Parlare, capire, scrivere in italiano

I corsi d’italiano per stranieri sono sempre stati un servizio indispensabile; difficile integrarsi in un paese di cui non si conosce bene la lingua. Oggi sono un passaggio chiave per ottenere il permesso di soggiorno di lungo periodo e la cittadinanza. A Roma la Rete delle scuole migranti nata  nell’aprile del 2009 muove da questa consapevolezza ed è riuscita a raccogliere sotto il suo ombrello una quarantina di organismi, pubblici e privati, distribuiti in tutta la città.

Nel nostro territorio l’offerta non è abbondante. Anzi. L’unica disponibile è al Centro Welcome, che ha un’esperienza consolidata in 12 – 13 anni di corsi di italiano per stranieri. A metà settembre 2010 e fino a giugno funzioneranno quattro classi, dedicate a persone con diversi livelli di conoscenza: due classi per il livello base, una per il secondo livello e una per il terzo. Al primo livello si sono iscritti una ventina di stranieri per ciascuna delle due classi; ai livelli superiori i numeri scendono. In tutto sono circa 30-40 allievi.

Le lezioni impegnano 4 ore a settimana, il martedì e giovedì dalle 16 alle 18. L’orario centrale nel pomeriggio sembra non conciliare con gli impegni di lavoro. “Infatti – spiega Ornella Capasso, referente Welcome nella Rete delle scuole migranti – raccogliamo soprattutto persone senza lavoro, che aspirano a trovare un posto nelle famiglie, come colf e badanti. E quelle che già lavorano, frequentano solo il giovedì”. La sede di Welcome in un quartiere con molte colf “è comoda per queste donne, siamo collocati nel posto giusto.

Frequentano soprattutto donne, di varie provenienze: America latina, Europa dell’est, Filippine, India. “Anche molti etiopi che hanno maggiori problemi di apprendimento. Un volontario cura il gruppo degli stranieri che presentano difficoltà particolari. Per esempio quest’anno sono arrivate alcune persone che parlano e comprendono discretamente, ma hanno grandi difficoltà con la scrittura e una che ha problemi di grafia”.

Un volontario si dedica all’ascolto dei nuovi arrivati.“Questa è la cifra, la caratteristica dell’associazione – spiega Ornella Capasso, referente Welcome nella Rete delle scuole migranti – i corsi sono una costola della funzione originaria, che è sempre stata l’accoglienza personale. Prima di proporre qualcosa bisogna conoscere i bisogni di ciascuno e stabilire un rapporto di vicinanza. E’ un lavoro impegnativo poiché ne arrivano di persone nuove e per tutta la durata dell’anno ”.

Complessivamente sono dieci i volontari che si impegnano con costanza a questa attività del centro. Si sono formati sul campo, andando a fare tirocinio nei corsi organizzati da altre associazioni, alcuni hanno la qualifica di insegnanti di italiano come lingua seconda (L2): “io per esempio ho fatto il tirocinio presso il Centro Astalli e ho imparato molto osservando come lavorano gli altri”.

L’attestato a fine corso finora non era previsto, “ma, considerando le nuove disposizioni in materia di cittadinanza, vedremo di attrezzarci; a fine corso di quest’anno credo che anche i nostri corsisti potranno avere il pezzo di carta. In questo è utilissima l’azione di coordinamento che svolge la rete delle scuole migranti

Il materiale didattico è quello tradizionale edito dalla Comunità di S.Egidio L’Italiano per Amico, La Scuola, Brescia, 2001. Usiamo anche Dire, fare, parlare, Gruppo Navile 1994 e Graziella Favaro, Insieme, La Nuova Italia. Sono testi un po’ vecchi, secondo Ornella  e conclude: “con l’aiuto del coordinamento cercheremo di aggiornarci”.

17 gennaio 2011