Pediatria Multietnica

la dottoressa Maria Grazia Covini

Secondo i dati Istat, i minori stranieri in Italia nel 2010 erano 932.000, pari all’8% della popolazione minorile italiana. La maggior parte di loro -circa 572.000, il 10.4% in più rispetto al 2009- è nata in Italia. Viene così chiamata ‘generazione due’ (G2).

Pediatria Multietnica. Maria Grazia Covini, pediatra da venticinque anni nella zona di viale Libia, conosce per esperienza diretta la veridicità dei dati Istat. “Seguo 930 bambini e in media uno su dodici è straniero”. La maggioranza è di origine filippina. Numerosi anche i sudamericani, “colombiani, peruviani e qualche brasiliano” racconta Covini. “Ho sempre avuto molti pazienti di origine ebraica. La vera novità è l’aumento della presenza di arabi e cinesi.“ I bambini dell’est europeo sono principalemente figli adottivi, ma in linea di massima i pazienti della dottoressa Covini sono nati in Italia.

Comunicazione e confronto. “I bambini sono freschi per natura, quelli italiani sono più complicati” ironizza la pediatra. ”La famiglia è il vero oggetto del dialogo. Quelle extracomunitarie hanno bisogno di spiegazioni accurate. Una questione di lingua”. Problema che nel tempo diminuisce. Nei primi anni alla dottoressa, che conosce il francese, veniva chiesto di seguire bambini di origine araba o africana. “Adesso è diverso. I flussi migratori sono più stabili. Abitano qui da anni o raggiungono le famiglie. E poi, imparano l’italiano velocemente”. I genitori adottivi italiani sono tanto apprensivi nella prima adozione, nelle successive si tranquillizzano. “Spesso nei loro figli, tra i dodici e i quattordici anni, c’è una riemersione dell’esperienza dell’abbandono, si creano tensioni” racconta la pediatra. “Ma a quell’età, ormai, sono sotto la guida del medico di famiglia”.

La documentazione medica. “I bambini di recente ingresso in Italia”, ci spiega, “hanno genitori collaborativi ed è raro siano senza la documentazione medica del figlio. Nella fase iniziale discutiamo attentamente su provenienza e salute apparente. Il problema è maggiore per i bambini adottivi di cui non si conosce la storia. Per quelli stranieri c’è il Gemelli, centro di analisi e di ricerca, specializzato proprio in questo settore. Paradossalmente è per gli adottivi italiani che ci sono più difficoltà”.

Alimentazione e clima. A dispetto dei luoghi comuni l’esperienza della Covini suggerisce come il cambio climatico influisca sulla salute più dell’alimentazione. “Ricordo che diversi bambini filippini hanno avuto l’asma nello stesso periodo. A mio parere causato dal clima e dallo smog.” La dottoressa non dimentica di sottolineare come un’alimentazione variegata sia motivo di una buona crescita. “La guida allo svezzamento è il momento più importante.”

Medicine alternative. Maria Grazia Covini è anche omeopata. Si è avvicinata a questa disciplina grazie ai suoi pazienti. “Mi parlavano spesso di farmaci omeopati. Volevo saperne di più e, seguendo un corso al Sant’Anna, ho scoperto che è una scienza meravigliosa. La uso poco. Ho paura di non essere ben capita. E’ una materia complessa”. La medicina cinese, che si dice sia diffusa, non ha fatto capolino tra i suoi pazienti. Racconta, invece, l’episodio in cui ha dimostrato ad una mamma cinese come si usa l’aerosol “Mi sono divertita. Ho un bel rapporto con loro. Sono un popolo affascinante”.

Un pregiudizio. Le abbiamo chiesto se c’è un pregiudizio che vorrebbe sfatare. “Se esiste sull’igiene voglio smentirlo. Cinesi, filippini, sudamericani. Mi colpisce ogni volta come questi bimbi arrivino profumatissimi. Le famiglie hanno un grande senso della dignità e del rispetto anche verso il medico”.

Apertura alla vita. Maria Grazia Covini ha cinque figli. “Sono la base della mia esperienza, senza di loro non avrei sviluppato la sensibilità che possiedo. Un’apertura alla vita che ho portato sia nella professione che nella vita privata”.

M. Daniela Basile(25 marzo 2011)