Il teatro Pitagora, nel nostro territorio, si è tramutato il 20 aprile nello spazio della commemorazione della strage dei venti bambini ebrei che, sessantasei anni, fa furono sottoposti ad esperimenti dallo staff di Mengele ed uccisi poco prima dell’intervento delle forze alleate.Dopo la lettura di alcuni passi tratti dal libro “Noi” di Walter Veltroni alla presenza dell’autore, ci si è interrogati sull’importanza della conservazione della memoria storica su avvenimenti tragici come quelli avvenuti nella scuola di Bullehuser damm.Si è ricordato come, per selezionare le cavie da utilizzare in esperimenti sulla tubercolosi, lo staff di Mengele pose una semplice domanda ai bambini deportati ad Auschwitz: chi voleva rivedere la mamma doveva alzare la mano e sarebbe stato accontentato.Si è ricordato di due bambine, ora signore, Andra e Tatiana Bucci, che scamparono alla crudele selezione su consiglio di una donna che le aveva prese in simpatia, avvisandole di non rispondere positivamente a quella domanda, e che hanno così potuto raccontare la tragedia di un avvenimento anche a chi si ostina a negare l’esistenza della shoah.Un giorno dedicato alla lotta contro l’oblio anche delle numerose vittime senza nome cadute per difendere quei valori di libertà, democrazia ed uguaglianza che celebriamo nel giorno della proclamazione della repubblica.Presenti il presidente dell’associazione nazionale partigiani d’Italia (Anpi) del II municipio Mario Bottazzi e Fausto Raciti, coordinatore nazionale dei giovani democratici ed in platea Ettore Scola. Assente per motivi di celebrazione della Pasqua ebraica il presidente dell’unione giovani ebrei d’Italia Daniele Regard.
D.B.25 aprile 2011