Le identità culturali della medicina

 

Festival delle identità. La Sala di via Poli della Camera dei deputati ha ospitato l’incontro “Identità e Medicina Naturale: la medicina naturale e usi tradizionali legati all’ecosistema forestale” appuntamento promosso da Learn To Be Free Onlus, fondazione che ha per scopo di creare opportunità di lavoro per persone in difficoltà dal punto di vista economico, sociale, culturale, con particolare attenzione alle donne. Hanno partecipato, tra gli altri, l’ambasciatore venezuelano Luis José Berroteran e Gilbert Douville membro della tribù Sicangu Lakota, Sioux del Sud Dakota, USA.

Uomo-natura Tema comune è l’Uomo che nel tempo, nei luoghi più diversi della terra, ha osservato la natura e i comportamenti animali per capire come intervenire sulla malattia. “Per noi Lakota, in ambito medico, gli orsi sono stati maestri”, racconta Gilbert Douville, “L’osservazione del comportamento degli orsi ci ha suggerito come affrontare problemi quali i dolori allo stomaco, alla testa ecc.” E la scienza occidentale conferma l’intuizione dei Lakota, scoprendo che l’orso ha un metabolismo e delle caratteristiche fisiche molto vicine a quelle dell’uomo. Nancy Myladoor, medico chirurgo, racconta come la medicina ayurvedica osservando la struttura fisica e il comportamento del singolo individuo riconosce possibili disequilibri sui quali intervenire prima ch’essi divengano malattia. Jean-Baptiste Kambirée, del Burkina Faso, con entusiasmo mostra alla sala radici e frutti curativi per poi riporli con attenzione, senza perderne “briciole”, nel loro sacchetto. “La stessa omeopatia”, spiega Mariano Marotta, Presidente Associazione Italiana Omeopatia, “è nata dall’osservazione di come una pianta, la China, venisse colpita da una malattia simile alla malaria umana”. “Le industrie farmaceutiche lo sanno bene, usano i principi attivi delle piante ma ricorrono al lavoro di sintesi per brevettare e monopolizzare” precisa Douville.

Luoghi comuni. “The Lancet, rivista leader di medicina, già nell’1986 ha smentito l’accusa alle medicine naturali d’essere effetto placebo. Inoltre” sottolinea Marotta, “effetto placebo è anche andare da un medico per una visita. Se c’è stata empatia provoca nel paziente sollievo”. Ci sono altri miti da sfatare: la pipa sacra dei Lakota, detta calumet della pace, non contiene erbe stupefacenti ma curative. Il fumo non si aspira e attraverso il palato agisce sull’organismo; analogamente la medicina ayurvedica, scienza complessa che in India si studia nelle università, non va identificata con i massaggi, i quali contribuiscono semplicemente al relax fisico.

Medicina classica e medicina naturale. Oltre undici milioni d’italiani ricorrono all’Agopuntura, alla Medicina Omeopatica, alla Medicina Ayurvedica, Medicina Tradizionale Cinese, Medicina Antroposofica, Fitoterapia, Omotossicologia. “Quali garanzie sulla sicurezza delle cure hanno i cittadini e quale certezza professionale esiste per i colleghi medici che si formano seriamente per anni all’esercizio delle medicine non convenzionali?” si domanda il senatore Daniele Bosone. “Dobbiamo ancora recepire la Direttiva europea del 2006 per la registrazione dei medicinali omeopatici e antroposofici. Sono due anni che tento di far approvare un disegno di legge sulla regolamentazione”, confessa il senatore mentre Luis Berroteran descrive orgoglioso le conquiste legislative in Venezuela. “Nel 2004 in Burkina Faso, si è conclusa la legalizzazione della medicina tradizionale”, racconta Jean-Baptiste Kembire, “è importante regolamentare le professioni. Il fai-da-te è pericoloso. Con radici, erbe e infusi la dose deve essere esatta, si rischiano gravi intossicazioni.”

M. Daniela Basile(7 Aprile 2011)