I bambini del coro bilingue (italiano- Lis “lingua italiana dei segni”) ISISS hanno aperto giovedì 9 Giugno l’incontro conclusivo del progetto “A come Accoglienza”, ospitato dall’Istituto Statale d’Istruzione Specializzata per Sordi – Via Nomentana 54. Durante il convegno la Dottoressa Cinzia Sabbatini, i docenti, i bambini e i genitori coinvolti nel progetto hanno presentato un resoconto di tutte le iniziative realizzate e finalizzate all’integrazione per una scuola più rispettosa delle differenze culturali.
Il progetto, realizzato dalla Cooperativa Sociale Interculturando con il contributo della Fondazione Roma, ha avuto come obiettivo principale la creazione di interventi a favore della coesione in un contesto multietnico come quello nelle tre scuole coinvolte: gli Istituti comprensivi “Palombini” (Municipio V) e “Manzi” (Municipio VI) e la scuola materna ed elementare “Tommaso Silvestri”, che da anni promuove un’esperienza unica di integrazione tra alunni sordi ed udenti, italiani e stranieri.Il video introduttivo, realizzato da Alfredo De Marco, ha passato in rassegna le numerose iniziative del progetto, che hanno coinvolto durante l’anno scolastico 2010/2011 non solo i bambini delle scuole elementari e medie, ma anche i docenti e i genitori. “L’obiettivo principale è stato creare un ‘protocollo di accoglienza’ di riferimento per il corpo docente, in modo da favorire l’integrazione delle diversità culturali, intendendo tra queste non solo quella di tipo etnico ma anche la cultura sorda” ha spiegato Sabbatini, responsabile del progetto, che aggiunge “abbiamo inoltre attivato molti laboratori per garantire la conoscenza dell’altro come: il corso d’italiano per stranieri nelle elementari, il laboratorio sul tema del razzismo, il progetto bilingue LIS e italiano rivolto sia ai bambini che ai genitori”.L’intervento dell’insegnante Paola Pietrantoni della scuola “Manzi” riassume l’entusiasmo con cui i docenti si sono dedicati al progetto che definisce “stupendo e di grande aiuto per le ‘scuole di frontiera’; unico neo è stata la bassa partecipazione dei genitori , ma siamo comunque soddisfatti, e speriamo di poter continuare anche l’anno prossimo”.
Risultato tangibile del progetto “è stato la facilitazione dell’integrazione all’interno delle classi -ha affermato Daniela Carta della scuola “Palombini” – e la nuova consapevolezza della necessità di iniziative come queste, soprattutto in scuole multiculturali come la nostra dove i paesi di provenienza dei bambini sono ben 35. La conoscenza e il rispetto dell’altro devono far da guida nell’educazione dei nostri alunni. I laboratori e, soprattutto, il ‘protocollo di accoglienza’ che – ha continuato Carta – ha implementato le buone prassi sull’accoglienza delle scuole, si sono rivelati strumenti vitali per l’integrazione”.
Melissa Neri(14 Giugno2011)