Caro Emerald fa ballare l’Auditorium

Il primo concerto di Caro Emerald a Roma, Cavea dell'Auditorium

Caro Emerald è Caroline Esmeralda van der Leeuw, cantante 30enne di jazz di Amsterdam. Insegnante di canto, esordisce in Olanda nel 2009 e arriva in Italia l’anno dopo. Il 26 luglio scorso si è esibita a Roma per la prima volta: terza data italiana, dopo Perugia e Milano, primo tour del primo album Deleted Scenes from the Cutting Room Floor.

Il concerto si è svolto sotto un cielo poco nuvoloso alla Cavea dell’Auditorium. Non era piena ma si è animata quasi subito. Sul palco batteria, contrabbasso, pianoforte, chitarre, trombe, un sax e un mixer. Durante il concerto ogni canzone ha avuto il suo bellissimo assolo: quello del sax che sembra volare come un moscone, del mixer alla Chemical Brothers, del pianoforte che si scioglie nel sintetizzatore.

Gente che balla dietro la tribuna

La prima canzone è That man, terzo singolo, colpisce per la voce potente e il bravissimo chitarrista. Quando parte Back it up, primo singolo della sua carriera, cerca di scaldare la platea ingessata dell’Auditorium con un “feel free to stand up!”. All’inizio non si alza nessuno,  la segue timidamente una coppia in tribuna, poi piano piano si alzano quasi tutti, mentre il parterre rimane più composto. L’effetto comunque piace a Caro che urla “I like see you dance, you are a great audience!”. Di quest’audience mi colpisce un’età piuttosto alta, pochi giovanissimi e molti adulti che non esitano a scatenarsi. Dopo la grande hit segue un calmo tributo a Ennio Morricone.

L'Auditorium in piedi

Il jazz di Caro è lo Smooth, che scivola un po’ nella fusion, nel pop e nell’R&B, ma lei lo mescola anche con altri generi: sonorità che vanno dal tango al reggae, addirittura al flamenco. Caro dice che l’Auditorium è un “magical place”. Mentre canta – indossa gli abiti che ritroviamo nei suoi video, anni ’40-’50, qui in nero e argento – gesticola come un’italiana, mentre il chitarrista fa il passo alla Elvis e la gente si è ormai scaldata: molti sono in piedi e c’è chi balla in coppia dietro la tribuna. Chiede: “I feel so much fun, and you?” È proprio ora di A night like this – pubblicità del Martini, titolo rubato ai Cure – suo secondo singolo. Dopo una breve uscita torna  per intonare Valerie, un tributo a Amy Winehouse, recentemente scomparsa, “well sometimes I go out, by myself, and I look across the water…” Alla fine “stand up last time” con Stuck – non poteva essere altrimenti – ultimo singolo che ci ossessiona nella pubblicità, stavolta, della Wind.

Tra il pubblico molti italiani, qualche olandese in trasferta  e qualcun’altro con un italiano perfetto. Alla fine del concerto, tra un signore romano e due ragazze olandesi si apre un dibattito piuttosto animato: lui sostiene che Caro sia un po’ monotematica, ma loro non sono d’accordo: “è solo il primo album!”. Per chi vuole provare a incontrarla, Caro ha detto che passerà le vacanze a Roma.

Alice Rinaldi

(29 luglio 2011)