Corsi di italiano A2, idee dal volontariato

Il Forum delle Comunità straniere in Italia – Via di S. Croce in Gerusalemme 106, fermata metro Manzoni – è una onlus che assiste gli immigrati nei rapporti con le istituzioni nazionali e locali orientandoli nel percorso di integrazione culturale e sociale con corsi di lingua italiana e di informatica. È l’ultimo giovedì del corso prima della pausa estiva e al posto della consueta lezione settimanale di Italiano A2 si sta per tenere il test finale, simulazione dell’esame ufficiale del Celi – Centro Valutazione Certificazioni Linguistiche.

Laura Moretti, 32 anni, da tre è volontaria presso il Forum dove tiene i corsi di A2. Laureata in lingue, master in educazione interculturale, la sua occupazione primaria è nei laboratori di progettazione partecipata nelle scuole. Tradotto, insieme ad un architetto fa indagini sugli spazi scolastici e dove necessario si interviene per riprogettarli a seconda delle esigenze dei minori. Dopo aver mandato curricula in giro per associazioni, è stata contattata dal Forum delle Comunità straniere, in concomitanza con la partenza per Gerusalemme di un’altra volontaria.

Approccio ludico Le sue lezioni sono basate in gran parte sul gioco e su improvvisazioni stile teatrale, per ricreare contesti delle tipiche situazioni quotidiane. “Il metodo grammaticale traduttivo è ormai superato”. Lo studio deve essere funzionale, viene privilegiato l’orale, che a parte qualche caso viene praticato ogni giorno. Per lo scritto vengono fatte prove di compilazione documenti più che un approfondimento  della grammatica, che spetterà ai livelli superiori. Le lezioni partono dalla lettura dell’alfabeto, requisito minimo per essere ammessi. Chi non sa leggere i caratteri latini viene mandato ad Asinitas. L’obiettivo di Laura è di far partire dal prossimo ottobre corsi di B1, attualmente assenti al Forum, perché la gran parte delle domande sono per l’Italiano base. “Ma bisogna cercare di migliorarsi, inoltre avere una certificazione di livello superiore è spendibile nel curriculum”.

La classe non ha una preparazione omogenea, alcuni hanno già ottenuto la certificazione A2, il test serve a verificare quanti sono pronti per intraprendere gli eventuali corsi di B1. “Il dislivello dipende anche dalle capacità personali, ma soprattutto da quanto l’italiano viene praticato e sentito parlare in ambito lavorativo, con gli annessi rischi di imparare il romano”. La prevalenza di studenti è asiatica, Bangladesh e Sri Lanka su tutti, poi molti senegalesi. Tutti adulti, la fascia d’età va in maggioranza dai 25 ai 35 anni. E non sono tutti di zona: “l’insegna qui fuori non è molto visibile, più facile che vengano per passaparola. Altri fanno parte di comunità rappresentate dal Forum, l’anno scorso ad esempio c’erano molti iscritti nepalesi”.

Il test viene svolto sui veri e propri scritti preparati dal Celi ed è diviso in tre parti. La prima è comprensione della lettura e va dalla descrizione di vignette – con risposte chiuse – al collegare le giuste frasi tra quelle sparpagliate in due diverse colonne. La seconda prevede anche una produzione scritta, come il close e brevi racconti al passato, la terza è comprensione ed ascolto, con l’utilizzo di registrazioni. Un punto per ogni risposta esatta, nessuno per l’astensione, uno di penalità per gli errori. Corretti dagli esaminatori dell’Università di Perugia, “lo scorso anno sono stati  tutti promossi”, non certo per indulgenza.

Gabriele Santoro(21 luglio 2011)