Il Misna – Missionary International Service News Agency – è un’agenzia di stampa, con sede in via Levico 14, nei pressi di viale Regina Margherita, nata alla fine del 1997 con l’obiettivo di “dar voce a chi non ha voce nel sud del mondo” – inteso non in senso strettamente geografico. Fondatore e primo direttore è stato Giulio Albanese, missionario comboniano e giornalista professionista, consigliato da un collega della Cnn durante la sua esperienza americana di realizzare un organo di informazione su internet, idea innovativa per l’epoca, sfruttando la rete di rapporti con missionari, volontari laici e chiese locali sparse nel mondo in modo da avere aggiornamenti costanti.
L’Africa è stata il fulcro iniziale dell’attività del Misna, che riusciva a fornire, grazie alla presenza sul territorio, notizie nemmeno sfiorate dalle grandi agenzie, “legate troppo spesso agli interessi degli ex coloni europei. Noi non abbiamo coinvolgimenti politico-economici e possiamo fornire una visione diversa degli avvenimenti. Questa è la novità” spiega Francesca Belloni, al Misna da pochi mesi dopo la sua fondazione e divenuta giornalista professionista grazie al praticantato qui svolto.
Gli inizi sono stati pioneristici, non si sapeva l’impatto che il sito, curato dall’esperto di informatica e amico di Giulio Albanese Sergio Pillon, avrebbe avuto. La redazione, ospitata dai comboniani di S. Pancrazio, comprendeva solo due o tre membri, con grandi sacrifici e senza orari per avere la maggior copertura possibile. I collegamenti con gli “inviati” venivano fatti tra mille difficoltà con i telefoni satellitari- in questo l’evoluzione di internet e delle tecnologie di comunicazione ha permesso un notevole abbattimento dei costi.
Subito sulla notizia Agli esordi nel ’98 il Misna trovò un periodo particolarmente caldo nel continente africano, con l’ultima guerra nella Repubblica Democratica del Congo e gli strascichi di conflitti in Ruanda e Guinea Bissau. Ma anche in Centro America ci fu l’omicidio del vescovo ausiliare a Città del Guatemala. “Ovviamente il nostro lavoro consiste anche nel verificare le fonti sul campo incrociando le notizie avute direttamente con quelle delle altre agenzie e giornali locali. Pur con i nostri mezzi ridotti abbiamo coperto eventi ignorati dai media italiani e ora le stesse grandi agenzie cercano le conferme da fonti missionarie. Non possiamo fare la gara sul tempo con loro, ma, autoincensandoci, posso dire che siamo stati i primi a trattare nel febbraio 2003 la crisi umanitaria del Darfur”.
Scenari attuali e futuri L’Africa resta ancora al centro del lavoro del Misna, non solo con la guerra civile libica “di cui è già calata l’attenzione dei media nazionali” e i progressi della Primavera Araba, ma anche con conflitti tristemente storici come la Somalia e gli stravolgimenti più recenti quali la secessione del Sud Sudan, di fatto senza una classe dirigente professionista, e la crisi in Costa d’Avorio – dove nello scorso aprile l’azione congiunta di Onu e Francia portò all’arresto del presidente Gbagbo. In Asia si cerca di capire cosa succederà con le proteste in Siria e Bahrain, ma anche in America Latina potrebbero aprirsi scenari importanti, a partire dalle elezioni del prossimo anno in Messico, martoriato dalla guerra fra governo e narcos, e gli sviluppi politici che possono aversi a Cuba e in Venezuela.
Redazione e nuovo sito internet La redazione attuale è formata da sei giornalisti professionisti, di base specializzati a seconda delle aree, ma per necessità pronti a occuparsi di tutto, considerando la turnazione. Da inizio anno il nuovo direttore, il terzo della storia, padre Carmine Curci, ha optato per un restyling del sito, tradotto anche in inglese, francese e spagnolo e divenuto più ricco. Quattro le notizie in primo piano, aggiornate costantemente, una trentina di news giornaliere, una copertina su un argomento particolare, dossier, reportage, contenuti audio/video, approfondimenti culturali e link a vari forum e blog missionari per lo scambio di opinioni. “La nostra evoluzione è stata costante, abbiamo avuto un buon feedback dai lettori, con numerose mail. Sono stata in Brasile e anche nelle terre di missione come l’Amazzonia ci conoscono. Questo ci ha permesso di entrare in stretto contatto con le testate locali e le chiese dei paesi coperti, in modo da avere quotidianamente almeno delle brevi sulle situazioni più critiche”.
www.misna.org
Gabriele Santoro(20 agosto 2011)