Cose dell’altro mondo:spariti gli stranieri

Cose dell’altro mondo film di Francesco Patierno proiettato a Venezia nella sezione Controcampo italiano nasce da un’intuizione piuttosto interessante: prendendo spunto dal Day without an Immigrant, lo sciopero dei migranti in America, prova a raffigurare quali conseguenze scatenerebbe nella nostra società una repentina e inspiegabile sparizione di tutti gli immigrati. Per cercare di amplificare l’effetto di contrasto il regista ambienta la storia in un piccolo paese del Veneto, culla di quelle idee razziste e xenofobe propugnate con sempre più veemenza dai rappresentanti di alcuni partiti politici del centro destra. Sceglie Abatantuono per interpretare il ruolo del paròn proprietario di fabbrica e di annessa rete televisiva locale (come confondersi..) attraverso la quale è solito lanciare anatemi contro gli stranieri invitandoli “a riprendere il cammello, il gommone o la zattera e tornare a casa” e lascia Mastandrea e Valentina Lodovini a rappresentare le nuove generazioni vagamente più illuminate e ragionevoli. (maestra di ampie vedute lei, poliziotto burbero lui). A questo punto però il meccanismo si inceppa, Patierno indugia troppo su una facile ironia che da antifrastica diventa via via sempre più ammiccante sfociando in una resa assolutamente macchiettistica dei personaggi. Di fatto non compie un’indagine anche solo minimamente approfondita sui diversi livelli di vuoto lasciati dalla sparizione degli immigrati, e persino sul piano della commedia sentimentale il film stenta a decollare.Se l’intento era quello di sensibilizzare il pubblico sui pregiudizi sempre più diffusi riguardo agli stranieri e sul ruolo fondamentale che essi ricoprono all’interno della nostra società, risultano indubbiamente più incisivi i diciotto minuti di Chjana, il cortometraggio ispirato agli scontri di Rosarno che con rapide e colorate pennellate, delinea un quadro vivace e realistico della vita dei lavoratori migranti, passando senza indugiare troppo sulla forma, dalla rabbia e la foga degli scontri a momenti di festosa aggregazione.

Irene Ricciardelli(Venezia Lido 3Settembre2011)