Il Flauto Magico secondo l’Orchestra di Piazza Vittorio

Dal 22 settembre al 2 ottobre il Teatro Olimpico ripropone il Flauto Magico riletto ed interpretato dall’Orchestra di Piazza Vittorio, l’ormai famosa orchestra multietnica romana nata nel 2002.

Il flauto di una società multirazziale. Il progetto è nato nel 2007 da una proposta di Daniele Abbado per la Notte Bianca di Reggio Emilia ed è stato sviluppato come se fosse una favola tramandata in forma orale, giunta in modi diversi a ciascuno dei musicisti dell’Orchestra. Un Flauto Magico che si svolge in una società multirazziale contemporanea. I ruoli sono stati assegnati in base a una somiglianza di carattere o per affinità con certe esperienze vissute: Tamino interpretato dal batterista cubano Ernesto Lopez Maturell, che nel 2007 possedeva tutta l’esuberanza della suoi 22 anni, è un principe mosso dal desiderio di avventura e dalla paura dell’ignoto più che dall’amore per Palmin . Il mago Sarastro è Carlos Paz, artista eqcuadoregno con un rapporto molto forte con la politica e la religione, che racconta  i riti sciamani del suo paese e ha esso stesso qualcosa di sciamanico. La Regina della Notte è interpretata da Petra Magoni voce virtuosa acclamata da tutto il pubblico italiano, ha un carattere misterioso, solare e cupo. Animata da sprazzi di energia crollerà come una cantante da club fuori forma. E per diretta assonanza Pap, di origine senegalese, è stato da subito Papageno, persona semplice e profonda con un carattere molto vicino al personaggio di Mozart. Ispirandosi al Flauto di Ingmar Bergman (1975), durante l‘ouverture si susseguono primi piani del pubblico, come a cercare il Flauto nella società, e i personaggi tra la gente comune.

Partitura e racconto. Il Flauto Magico secondo l’Orchestra di Piazza Vittorio, non potrebbe esserci titolo più adatto. Le melodie seppur riconoscibili sono intrecciate a brani originali dell’Orchestra i cui suoni sono pieni di riferimenti ad altre culture. Anche in questo caso hanno saputo valorizzare la caratteristica che li rende fenomeno unico in Italia, l’essere orchestra multietnica. Alcune scene recitate sono accompagnate da didascalie disegnate su pannelli da Lino Fiorito che ha realizzato tutta la scenografia con acquerelli che richiamano l’idea della favola. Anche il racconto si divincola dall’originale. I personaggi femminili, al contrario di quanto accade nell’opera di Mozart, assumono un ruolo determinante. Per esempio Pamina – interpretata da una folksinger inglese- è una ragazza molto confusa che non sa cosa vuole dalla vita, ma alla fine prenderà la situazione in mano e fatta la sua scelta cambierà la storia, regalandoci un finale del tutto inaspettato.

Un flauto magico dove fiaba e realtà si mescolano; lo sottolineano anche i costumi di Ortensia De Francesco che, sempre presenti in scena, prendono vita quando vengono indossati dai musicisti. In una scenografia che leggera rappresenta un luogo immaginario, la perdita dei riferimenti geografici reali è rinforzata dalle sei lingue differenti dei personaggi: arabo, inglese, spagnolo, tedesco, portoghese, wolof.

M. Daniela Basile(16 settembre 2011)

INFO:Telefono:  06.32.65.991 – Carta di credito Visa e MasterCard (con commissione di € 1)Botteghino del Teatro: lun-ven 10:00-13:30 e 14:30-18:00, Piazza Gentile da Fabriano 17