Il gioco si fa duro: Piuculture non smette di giocare.

Vanda Giuliano e il banco di Più Culture

Domenica 25 settembre l’associazione culturale Più Culture ha curato un banchetto nel mercatino dell’antiquariato di piazza Verdi. Borse, collane, orecchini e oggetti per la casa coloravano insieme allo striscione dell’associazione lo stand assegnato.

Perché vendere in un mercato? Attiva da più di tre anni, Più Culture ha sempre focalizzato l’attenzione sull’integrazione italiani-stranieri, in un Municipio che è secondo a Roma per presenza di immigrati stranieri. Data la prevalenza di lavoratori presso le famiglie e le numerose ambasciate presenti nel territorio, non sempre è evidente questa cospicua presenza e sono pochi i luoghi e le forme di integrazione. “La nostra azione di volontariato cerca di creare piattaforme sia fisiche che web d’incontro” spiega Anna Crisi, una delle socie e volontarie. “Il nostro non è solo un dare. Dallo scambio culturale traiamo noi stesse beneficio. Conoscere e confrontarsi con culture nuove è motivo di grande arricchimento”. Accanto ai corsi di italiano nelle scuole elementari e medie, ai progetti di ricerca per comprendere la composizione e gli stili di vita degli stranieri del Mucipio2, nel 2010 Più Culture ha intrapreso una nuova coraggiosa attività: un settimanale online locale, finestra di scambio per gli italiani e gli stranieri che vivono e/o lavorano nel Municipio II. Sei laureati di Scienze della Comunicazione de La Sapienza ne sono i redattori, guidati da Nicoletta del Pesco e Paola Piva. Un’opportunità che in un periodo storico come questo non solo è rara, bensì di difficile durata. I problemi economici, dovuti al tentativo di accompagnare i giovani redattori verso il traguardo del tesserino da pubblicista, minano la sopravvivenza della redazione. “La partecipazione al mercato vendendo abiti, borse e bigiotteria è stata pensata proprio per finanziare il giornale” spiega Paola Piva presidentessa dell’associazione. Il giornale rischia di chiudere e chi scrive ne soffre, insieme ai compagni di avventura, più di chiunque altro.

Fatica o divertimento? “Ci siamo rese conto che avevamo la casa piena di cose alle quali avremmo potuto rinunciare senza grandi sforzi” spiega Vanda Giuliano, socia fondatrice di Più Culture. Non mancavano le perplessità, erano in tanti a sconsigliarlo per i pochi profitti e per la fatica fisica che richiede l’allestimento:  sveglia alle sei, caricare le macchine, montare e sistemare il banco. Stare in piedi fino alle diciotto, poi smontare, caricare le auto e riportare tutto indietro. “E’ stata una scommessa, abbiamo voluto affrontarla senza crearci tensioni, un po’ come fosse un gioco. Ed ha funzionato”. Racconta entusiasta Vanda Giuliano “Non abbiamo provato per nulla fatica, ci siamo divertite e, dato che avevamo tantissimo da vendere, l’incasso è stato molto positivo” sorride Vanda che come tutte le altre socie affrontava per la prima volta l’esperienza di vendita in un mercato.

Paola Piva (al centro)

Piazza Verdi. Il banchetto ha vissuto momenti di vero e proprio assalto, d’acquisto e non. “Si nota che non siete delle commercianti, avete un altro atteggiamento, con voi si chiacchera, si scherza” ha sottolineato una signora che come molte altre trova il mercato di piazza Verdi, un ottimo motivo per passeggiare nel proprio quartiere. “Abito nel quartiere e questo mercato l’ho visto crescere. L’aumento esponenziale del numero dei banchi conferma il periodo di crisi in cui viviamo, il mercato dell’usato e dell’antiquariato vede più venditori che acquirenti”  Si tiene ogni quarta domenica del mese, è un mercato molto grande dove si trova di tutto e con qualità: dall’abbigliamento al mobilio, dai gioielli artigianali ai quadri venduti direttamente dall’artista. Sono anche molti i collezionisti che si recano in questo mercato: capita di vedere qualche esperto con tanto di lente di ingrandimento controllare i carati dei gioielli o sentir domandare “avete oggetti militari?” e veder rispondere perplesse ma gentili le socie alle cui spalle ondeggiava lo striscione dell’associazione tinto d’arcobaleno, tema d’immediata associazione alla bandiera della pace.

M. Daniela Basile(29 settembre 2011)