“E’ bello riuscire a far parlare tra loro persone che si considerano nemici come israeliani e palestinesi. All’inizio ci possono essere difficoltà, ma poi imparano a conoscere l’altro come individuo e non come impersonificazione di un pregiudizio. Raramente si sono verificati dei problemi” a parlare è il maestro Francesco Nuzzo. E’ lunedì sono le 12:00 suona la campanella di fine lezioni alla scuola elementare Guido Alessi per i quindici studenti maggiorenni del corso d’italiano per stranieri del Ctp Nelson Mandela. Qualcuno si intrattiene a chiacchierare, altri chiedono al maestro chiarimenti scolastici o burocratici per il test finale di lingua, che garantirà loro uno dei requisiti fondamentali per ottenere la carta di soggiorno. “È una classe molto eterogenea, provengono da diversi paesi: Turchia, Europa dell’est, Bangladesh. C’è chi lavora nelle cucine dei ristoranti, chi fa la casalinga, chi è disoccupato ma anche chi è impiegato nelle ambasciate vicine. Tutti accomunati dalla volontà di imparare l’italiano, non solo ai fini del test ma anche per una necessità quotidiana che li spinge ogni lunedì e mercoledì ad essere presenti alle mie lezioni” spiega il maestro, che ha dedicato vent’anni della sua vita all’insegnamento. “Fino al 1997 – n.d.r. anno dell’istituzione dei ctp – lavoravo nella scuola elementare di Capena, poi ho deciso di abbandonare tutto. Le mie dimissioni erano già pronte, ma mi hanno proposto questo impiego. Mi sono detto proviamo ed è stato subito amore”.Che cosa sono i Ctp? I centri territoriali permanenti, come il Nelson Mandela, hanno il fine di garantire a titolo gratuito l’alfabetizzazione primaria degli adulti per l’ottenimento della licenza media ed un eventuale accesso a livelli superiori di istruzione. Ma non solo. Garantiscono, infatti, anche corsi di informatica, di lingua italiana e straniera, a cui possono accedere tutti coloro che abbiano compiuto il quindicesimo anno di età. Negli ultimi tempi l’utenza negli 11 ctp romani è sempre più costituita da migranti, dato che un recente decreto prevede l’ottenimento della carta di soggiorno subordinato al superamento di un test di lingua presso tali centri. “L’aiuto dell’associazionismo -continua Nuzzo – per l’insegnamento dell’italiano agli stranieri è fondamentale, ma la cosa bella ed unica dei centri territoriali permanenti è che sono un posto pubblico, statale dove l’italiano o il migrante entra come cittadino portatore di diritti e non come bisognoso” .Certificazioni anche per il lavoro. I corsi di lingua nei ctp hanno una durata di 80 ore al termine delle quali si fa un test finale. Il prossimo probabilmente a gennaio. Ma per i migranti che conoscono già l’italiano “il nostro consiglio è quello prepararsi con noi e di fare poi il test presso gli istituti – Università di stranieri per Perugia e per Siena, l’Istituto Dante Alighieri, Roma Tre – abilitati al rilascio di certificati spendibili anche per il lavoro, perchè purtroppo quelli dei ctp sono finalizzati solo alla carta di soggiorno”. La verifica finale in questo caso non è però gratuito: 35 euro + 15 euro di marca da bollo.
Melissa Neri(15 Ottobre 2011)