Fumetti in mostra al Goethe-Institut

In esposizione fino al 17 dicembre, presso il Foyer del Goethe-Institut, Baby’s in black – Un fumetto in mostra dell’artista tedesco Arne Bellstorf, evento organizzato in collaborazione con la Biblioteca Europea, la Black Velvet Editrice e l’Associazione culturale Hamelin.

La mostra espone gli originali dell’artista Arne Bellstorf tratti da Baby’s in black – The story of Astrid Kirchherr & Stuart Sutcliffe. L’artista, che si è fatto conoscere con la sua opera prima Acht, neun, zehn (uscito in Italia nel 2007 con il titolo Otto, nove, dieci), è tra gli autori di punta della nuova generazione di disegnatori tedeschi, inclini alla sperimentazione e alle nuove possibilità del linguaggio del fumetto.

Stu e Astrid

La vicenda raccontata dal fumetto è la passionale e tragica storia d’amore tra Stuart Sutcliffe, pittore e primo bassista dei Beatles, e la fotografa tedesca Astrid Kirchherr. Nel 1960 la prima formazione dei Beatles suonava ad Amburgo, lì Astrid conobbe Stuart e tra i due nacque subito l’amore. Scoraggiato dal suo scarso talento musicale e punzecchiato continuamente da Paul McCartney, quando il complesso nel 1961 tornò in Inghilterra, Sutcliffe rimase nella città tedesca per continuare gli studi artistici e soprattutto per amore di Astrid, che nel frattempo aveva fotografato e inventato le pettinature del gruppo. Nel 1962, aveva soltanto 22 anni, un aneurisma cerebrale fu fatale al giovane, che spirò tra le braccia di Astrid nell’aprile del 1962 dopo una serie di fortissimi mal di testa. Sembra che durante una rissa a cui partecipò anche Lennon, Stuart subì un violento colpo alla testa che fu, secondo la madre di Stu, la causa dell’inizio del suo disturbo. Nel fumetto si porta avanti la versione meno romanzata, “anche se la vera causa del decesso non è mai stata chiarita”: “i sintomi e il decorso della malattia lasciano presumere che fosse presente una malformazione congenita o acquisita (aneurisma, angioma) che ha portato all’emorragia fatale”. Ironia della sorte, i suoi amici sarebbero giunti il giorno dopo per la terza tournee ad Amburgo. Sei mesi dopo i Beatles firmeranno il contratto con la EMI.

Stuart Sutcliffe - Hamburg painting n° 2

Il fumetto, in uscita in Italia a novembre 2011, fa sognare in ogni tavola il ricordo di una delle band più grandi della storia della musica ai loro difficili esordi: i Beatles nella loro prima formazione con il 20enne John Lennon, Paul McCartney, George Harrison, Stuart Sutcliffe e Pete Best. Il genio e la determinazione che in poco tempo li ha fatti sfondare in tutto il mondo. Il tocco di Bellstorf è essenziale (talvolta troppo: i personaggi maschili ogni tanto si confondono). Nelle pagine “si sentono” i giovani Beatles suonare come cover band, prima di diventare i grandi cantautori che furono, ripercorrendo pezzi da Chuck Berry – Roll over Beethoven – a Elvis Presley – Love me tender. Canzoni che automaticamente sono state a loro attribuite, come Money (that’s what I want) di Barrett Strong, Dizzy Miss Lizzy di Larry Williams e Whole lotta shakin’ goin’ on di Jerry Lee Lewis. Pagine in cui i Beatles appaiono nelle locandine come gruppo di supporto ai concerti di Rory Storm, mentre dormono in vecchi cinema senza una lira per mangiare. Si rivive tutto ciò che di grandioso sta per accadere, mentre un giovane ragazzo, con poche capacità musicali e il genio nella pittura, non ha potuto far grande allo stesso modo il suo destino.

A. R. (26 ottobre 2011)

Info. Fino al 17 dicembre. Orari: mar 13-19 mer-ven 10-19 sab 9-13. Foyer e Auditorium del Goethe-Institut, via Savoia, 15. Ingresso libero. Visite su prenotazione: c.paterlini@bibliotechediroma.it 06 45460681-83. W www.goethe.de/roma T +39 06 8440051.