Quarta edizione del Festival ¡FLAMENCO! all’Auditorium

La Fondazione Musica per Roma presenta “Flamenco!”, festival dedicato ad una delle espressioni culturali più antiche e suggestive del Mediterraneo. La rassegna biennale, giunta alla sua quarta edizione e finanziata in larga parte dal Ministero della Cultura Spagnolo, sarà ospitata dal 5 al 16 Ottobre nelle sale dell’Auditorium Parco della Musica.

Il Flamenco, fortemente influenzato dalla cultura gitana e dagli influssi delle popolazioni dei Mori e degli Ebrei, etnie storicamente perseguitate, è stato di recente dichiarato dall’Unesco “Patrimonio dell’Umanità”.

“Tale riconoscimento ha rafforzato nel settore la determinazione a conservare al meglio l’essenza della tradizione e, allo stesso tempo , ha incoraggiato la sperimentazione tra il flamenco e generi musicali più o meno affini” spiega il Direttore Artistico del Festival Juan Angel Vela del Campo, sottolineando come questa edizione del festival sia incentrata soprattutto sull’idea di Dialogo.

Il tentativo è stato quello di creare uno scambio e una commistione tra una tradizione estremamente feconda e il cammino che il flamenco sta intraprendendo verso nuove forme artistiche.

Interessante in questo senso la struttura tripartita del festival, idealmente suddiviso in tre aree di interesse: toque, cante e baile.

Nell’ambito strumentale del toque, la tipica chitarra gitana, già il 28 Settembre scorso in occasione dell’anteprima del festival si è esibito in Sala Santa Cecilia il musicista e compositore Paco de Lucia, uno dei più famosi artisti di flamenco solisti. Prenderanno inoltre parte alla rassegna l’altro chitarrista Vicente Amigo con il suo nuovo lavoro “Paseo de Gracia” e il pianista Dorantes, che ha recentemente intrapreso un sentiero inconsueto avvalendosi della collaborazione artistica di diverse voci. Il festival sarà chiuso l’8 Novembre dal rinnovato incontro tra l’astro della chitarra flamenca Pepe Habichuela e Dave Holland.

Per il baile sarà invece presente Israel Galvan, veterano della rassegna che lo ha visto prendere parte a tutte quattro le edizioni. Il ballerino sarà accompagnato quest’anno non solo dal”mago del ritmo” il palmeros Bobote ma anche dalla pianista svizzera Sylvie Courvoisier e dalla cantaora Ines Bacàn.

Un quartetto che è riuscito a creare un’opera eterogenea che “unisse la musica contemporanea al flamenco più intenso, più originale”, allestendo uno spettacolo che ha già riscosso un grande successo dopo il debutto a Losanna del Dicembre scorso.

L’attenzione del pubblico romano, attratta soprattutto dal ballo, ha spinto gli organizzatori a rinnovare l’ invito a Eva Yerbabuena, internazionalmente acclamata come regina del flamenco che si esibirà con la sua compagnia la Eva Yerbabuena Ballet Flamenco, in uno spettacolo non tanto incentrato sulla scenografia quanto sull’incredibile capacità della danzatrice di raccontare se stessa danzando. Terzo pilastro del baile: Raffaella Carrasco, che solca per la prima volta il palco del festival di Roma.

Fondamentale nell’ottica dell’interesse per il Dialogo che caratterizza l’intera rassegna sarà l’incontro, nella sezione cante, tra Fahmi Alqhai, brillante inteprete di viola da gamba e musica antica e la sua Accademia del Piacere con il cantòr Arcangèl, in uno scambio tra il barocco coloniale e il flamenco di andata e ritorno attraverso l’Atlantico. Dialogo, questo ,finalizzato a riproporre “quell’Incontro di civiltà europee americane e africane che spinse al massimo il motore musicale e favorì uno scambio di ritmi melodie e cadenze che avrebbero dato origine al jazz, ma che secoli prima costituirono il brodo di cottura del flamenco”.

A fare da contraltare a Eva Yerbabuena, la signora del baile, si esibirà appena a due giorni di distanza Carmen Linares, cantaora indiscutibile dei nostri tempi.

Con questa quarta edizione del Festival dunque, Roma abbandona “l’utopia flamenca” per ergersi a vera e propria capitale dell’arte gitana al di fuori dell’Andalusia, “un’occasione eccezionale per il pubblico per conoscere le ultime tendenze di una straordinaria forma d’arte e per vedere all’opera i suoi più significativi esponenti.”

Nicoletta del Pesco

(4 Ottobre 2011)