
Italiano per comunicare, italiano per studiare. Le difficoltà linguistiche vengono da situazioni diverse. Ci sono alunni che sanno abbastanza italiano per comunicare con i compagni. Cresciuti a Roma, accento romanesco, sembrano uguali agli altri, ma hanno crarenze nell’italiano per lo studio. Fanno sbagli sistematici quando scrivono, perchè a casa comunicano in prevalenza nella lingua dei genitori. Quando la lingua materna domina in famiglia e la Tv di casa trasmette programmi dal paese d’origine, questi bimbi finiscono per accumulare un handicap scolastico in cui il fattore lingua è determinante. Diverso il caso di bambini che vengono iscitti a scuola, nella classe corrispondente ala loro età, quando arrivano in Italia per ricongiungersi ai gentiori. Entrano in classe senza poter capire ed esprimersi, l’italiano è tutto da imparare. Tra loro ci sono ragazzini anche molto preparati, che hanno completato un ciclo scolastico nel paese d’origine e vivono lo spaesamento che fu dei genitori al primo ingresso in Italia. La nostra scuola per loro è novità assoluta. Devono trovare tempestivamente chi li aiuti ad afferrare l’italiano per comunicare; poi di solito se riescono a socializzare coi compagni e a seguire gli insegnanti, il resto lo fanno da soli.
Nell’anno scolastico 2011- 2012 Piuculture mette a servizio delle scuole una ventina di volontari
- scuola primaria Principessa Mafalda, via Lovanio 15, un gruppo lunedì – mercoledì 10,30 – 12; un altro gruppo martedì – giovedì 14,30 – 16
- scuola media Esopo di v. Volsinio 23: giovedì 14,30 – 16
- scuola media U. Boccioni v. Boccioni 12: martedì 14,30 – 16
- scuola media G. Alessi, v. Flaminia 225: martedì 14,30 – 16
I bambini vengono soprattutto dalle Filippine e dallo Sri Lanka, ci sono alcuni alunni dell’Est Europa, Russia, Ucraina, Romania e Turchia, qualcuno viene dall’America Latina e dalla Cina. 4 febbraio 2012