L’Isiao verso il commissariamento

Tempi di crisi ed una gestione non virtuosa di un ente statale procrastinata negli anni mette a rischio le professionalità – e gli stipendi – di uno dei più importanti centri di studio e ricerca sull’Africa e l’Oriente centrale.

Si tratta dell’Isiao, ente istituito nel 1995 e frutto della fusione de l’Ismeo, istituto italiano per il medio ed estremo oriente, fondato nel 1933 da Giuseppe Gentile su impulso di Giuseppe Tucci, importante studioso del Tibet e dell’istituto italo-africano, fondato nel 1906 per gestire l’impresa coloniale italiana in Africa, poi ristrutturato nel 1971 con l’acronimo di Iia per promuovere rapporti di cooperazione e sviluppo con l’Africa.

Tra le attività dellIsiao la pubblicazione di due serie di riviste, East&West, trimestrale in lingua inglese sull’Asia, ed il trimestrale Africa. Importantissimo il patrimonio della biblioteca dell’ente che raccoglie i testi di Ismeo ed IIA, con la più grande collezione in Italia per i testi e documenti di Africa, e più grande in Europa per le ex colonie italiane. Nell’anno 2010 la Biblioteca ha avuto 1.445 presenze e 1650 richieste di opere prese in prestito. Ha inoltre una importante mediateca divisa in settore africanistico (10000 stampe fotografiche durante la presenza coloniale in Africa) ed orientalistico e raccoglie le fotografie ed i disegni raccolti dalle ricerche in paesi asiatici dal 1933. Nel 2010 ha sostenuto missioni archeologiche in Pakistan, in Afghanistan, in Giordania, Iran, Yemen, Mali, Turchia ed altre regioni, come pure favorito programmi di cooperazione per la tutela del patrimonio culturale della Regione Curda in Iraq. Conduce inoltre un corso di perfezionamento in studi africanistici con borse di studio per studenti africani e corsi di lingue e letterature di arabo, cinese e giapponese.

I problemi finanziari dell’ente, ci spiega un funzionario, sono emerse durante la presidenza di Gherardo Gnoli, studioso dell’Iran pre islamico. Il ministero degli affari esteri, organo di vigilanza dell’Isiao, aveva fornito dei pareri in merito alle attività da perseguire secondo una logica orientata alla promozione di progetti di cooperazione e sviluppo. Per paura di perdere l’autonomia e l’identità, ha prevalso negli anni la componente più squisitamente accademica dell’ente che ha privilegiato studi e pubblicazioni molto di nicchia, corrente più interna all’ex Ismao di stampo accademico e meno all’Iia di matrice contemporaneistica. L’affidamento di consulenze (traduttori specialistici ecc) e l’assottigliarsi del contributo ordinario – passato da 3 milioni nel 2007 a 800 mila nel 2010 – ha ingigantito il disavanzo dell’Ente che è arrivato a 3 milioni. Un’ispezione del ministero dell’economia e delle finanze del 2010 ha constatato gravi illeciti amministrativi e portato il ministero degli affari esteri a procedere al commissariamento dell’ente. L’assemblea dei soci si è opposta alla decisione ritardando il processo che ha congelato il pagamento dei dipendenti, ma la liquidazione coatta è avvenuta l’undici novembre a firma di Tremonti ed è stato nominato un commissario per l’ente nella persona di Antonio Armellini, ex ambasciatore italiano in India.

Il futuro per i dipendenti, come richiesto dalle associazioni sindacali, è di veder rispettato l’articolo 15 sugli enti dissestati, con il conseguente trasferimento verso altre amministrazioni pubbliche – anziché la mobilità – ed il recupero degli stipendi arretrati. La biblioteca, con una gestione di 300 mila euro annui, potrebbe facilmente esser acquisita dal ministero per i beni e le attività culturali ed una proposta per l’Isiao sarebbe di trasformarlo in un’agenzia presso il ministero degli affari esteri.

D.B.(30 novembre 2011)