Principessa Mafalda, imparare l’italiano giocando

Ore 14.30 i bambini del corso d’italiano arrivano alla spicciolata. Il primo a fare il suo ingresso in aula è F., filippino di appena 7 anni. Arriva correndo, tira fuori dallo zainetto un disegno appena fatto e lo mostra orgoglioso alle maestre Anna Crisi e Vanda Giuliano, volontarie dell’associazione piuculture che dal 21 novembre ogni martedì e giovedì insegnano, giocando, l’italiano a 4 bambini stranieri della scuola primaria Principessa Mafalda. “È il primo anno che lavoriamo in questo istituto. Grazie alla disponibilità della direttrice e alla collaborazione delle maestre – chiarisce Vanda – siamo riuscite subito a creare un clima di familiarità con i bambini”. “Il nostro obiettivo è quello di aiutarli ad imparare l’italiano al fine di migliorare il rendimento scolastico ma non solo” spiega Anna. Le difficoltà non sono poche: “a volte capita che i bambini abbiano un blocco nei confronti della lingua – continua -, e ciò comporta maggiori problemi nello studio e nell’integrazione. Insegnare loro l’italiano è fondamentale per favorire l’ inserimento all’interno della scuola e dei gruppi di gioco”.

Vanda Giuliano, volontaria piuculture
Arrivano gli altri alunni: due filippini e una bambina saudita. La lezione inizia spontaneamente con una proposta di M., bambina filippina di 8 anni dalle lunghe trecce nere. M. vuole assolutamente ripetere la tabellina del nove appena imparata. L., bambina saudita dallo sguardo vispo, rilancia con quella del sei “sei per uno sei, sei per dueee…” si ferma, conta con le dita e ricomincia “ sei per uno sei, se per due dodici [..], sei per dieci sessanta!” conclude ridendo.“È importante creare un clima dove i bambini si sentano accolti. Sono felice che i nostri alunni partecipino con entusiasmo alle lezioni, ma la cosa ancora più soddisfacente – racconta Vanda – è vedere come sono uniti. Alcuni frequentano la stessa classe, ma è durante le nostre lezioni che hanno stretto i rapporti, perché si crea un interesse di gruppo e la volontà di aiutarsi a vicenda”.Durante il corso i bambini imparano termini nuovi . “Maestra che cosa è il cappuccio?” chiede M., le risponde subito F. “io lo so, lo posso disegnare?”. Mentre F. si impegna nel suo lavoro, la maestra Vanda racconta la storia di un famoso cappuccio. Tutti ascoltano in silenzio e al fatidico momento del “ma che bocca grande che hai nonna” gli occhi di M. si sbarrano e un risolino di eccitazione le esce dalla bocca. L’improvvisazione e il lasciarsi condurre dalla curiosità dei bambini sembra essere l’arma vincente delle maestre.Il contributo delle volontarie di piuculture non si limita solo alla scuola Principessa Mafalda, in cui sono al momento previsti due corsi – martedì e giovedì 14:30/16:00, lunedì e mercoledì 10:30/12:0 -, altre volontarie sono attive anche nella scuola media Esopo dove è presente un corso pomeridiano il giovedì dalle 14:30 alle 16:00. Le lezioni in questo caso sono maggiormente finalizzate all’apprendimento e al sostegno didattico.  

Melissa Neri(21 Dicembre 2011)