Lanterne cinesi in festa per la luna (ri)piena

C’è un qualcosa di affascinante e romantico nella festa cinese delle lanterne. Se guardate sul vostro calendario l’appena passato 6 febbraio vedrete l’icona della luna che, sorridente, vi segnala questo come il giorno della sua pienezza. Per il calendario lunare cinese è il primo plenilunio dell’anno ricorrenza definita dello Yuan (il primo mese) Xiao (notte) e meglio conosciuta come festa delle lanterne. Capita ogni quindicesimo giorno del primo mese lunare cinese e conclude le celebrazioni del capodanno in maniera ufficiale.

Il significato che ha dato origine alla festa si è smarrito ed esistono varie teorie che si intrecciano per spiegarne la nascita. Pare si trattasse del giorno in cui l’imperatore salì al trono e che per questo fu trasformata in festività nazionale. La sua importanza ha subito fasi alterne nel corso dei millenni, dalla dinastia degli Han occidentale (206 a.C – 9 d.C) che la istituì, alla dinastia Tang (618 – 907) che ne consolidò l’importanza a quella Sung (960 – 1279) che portò a dieci i giorni dedicati alle celebrazioni, fino a quella Ming che ne ridimensionò la portata. Ciò non toglie che si tratti di una delle feste più sentite dal popolo cinese che, anche se lontano da casa, la ricorda come un momento corale da vivere in famiglia e nella comunità. La tradizione lega anche il quindicesimo giorno del primo mese alle attività agricole per ricordare al paese che l’inverno è alle spalle, e la nuova stagione è prossima. I contadini della Cina rurale cominciavano perciò i preparativi in vista del principio delle rinnovate attività lavorative.

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Le lanterne sono la prima e più visibile delle tre attività coinvolte nei festeggiamenti. In passato venivano preparate artigianalmente con la carta, un po’ come per noi colorare le uova per Pasqua, e non si limitano ad illuminare. Ce ne sono di diverse forme e tipologie, dalle più semplici alle più colorate e complesse fino a quelle che  sfruttano l’aria calda con meccanismi per creare movimento ed affascinanti giochi di luce ed ombre. Molte hanno forma d’animale, di edifici, di fiori di loto. Altre sono create in serie in modo da sviluppare una storia in sequenza, come strisce di un fumetto. Le lanterne vengono esibite fuori da case, edifici pubblici e luoghi d’incontro mentre i bambini le appendono su bastoni per portarle in giro. Per colori, luci ed atmosfera la notte delle lanterne ha più di un punto in comune con il Carnevale benché non ci sia una sfilata di lampade così come per i carri allegorici. L’atmosfera festosa però è compensata da canti, danze di dragoni e leoni, balli sui trampoli e spettacoli pirotecnici.

Yuanxiao www.china.com.cn

Da mangiare nei giorni precedenti ed in special modo in occasione del giorno di Yuanxiao si assapora l’omonimo dolce. Si tratta di una sfera della dimensione di una pallina di ping pong, fatta di pasta di riso glutinosa, con un ripieno dolce o salato, a seconda della zona di provenienza. Al nord, ad esempio a Pechino, tra le tante varietà se ne mangiano vuoti oppure con un’anima di sesamo nero o fagioli rossi o noci. Al sud, come a Shangai, ne esistono varietà salate con ripieno di carne. A questo alimento si legano significati simbolici come l’armonia dell’unità della famiglia, ed ha inoltre una spiccata somiglianza in forma e colore con la luna piena celebrata dalla notte di Yuanxiao.

Deng mi www.china.com.cn

Gli indovinelli sono la terza attività tipica della festa. Le caratteristiche intrinseche della lingua cinese hanno sviluppato nel suo popolo l’interesse per questo passatempo – chi non ricorda i tre famosi indovinelli rivolti a Calaf dall’imperatrice Turandot nell’omonima opera di Puccini? Perciò attraversando la città in festa è probabile imbattersi nelle deng (lanterna) mi (indovinello), strisce di carta appese alle variopinte lampade su cui è scritto il rompicapo. Chi passando dovesse essere in grado di risolvere l’enigma può staccare la striscia e consegnare la soluzione in cambio di un regalo.

In tempi attuali, dall’instaurazione della repubblica popolare cinese, la festa delle lanterne non è considerata un giorno festivo sul calendario. Questa circostanza unita all’accorciarsi del tempo libero impedisce alle persone di fabbricare artigianalmente le lanterne. Nonostante le complicazioni, lo Yuanxiao continua ad essere vissuto con partecipazione dai cinesi. Quartieri e ditte si organizzano autonomamente per allestire con abitanti e dipendenti le decorazioni, mentre il palinsesto televisivo prevede sempre uno spettacolo di varietà dedicato alla festa. Il sette luglio in Cina ricorre la festa degli innamorati. Una consuetudine vuole in qualche modo la festa delle lanterne sia legata alla celebrazione della coppia. In passato infatti le donne godevano di minore libertà di partecipazione alla vita pubblica, divieto che decadeva in occasione della festa delle lanterne, permettendo così all’amore di sbocciare romanticamente sotto la prima luna piena dell’anno.

Davide Bonaffini (8 Febbraio 2012)