Integra-rsi attraverso il lavoro

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Come si muovono i rifugiati per la ricerca del lavoro, l’acquisizione o il consolidamento della propria professionalità? Dal 2005 la cooperativa sociale Integra promuove l’inserimento lavorativo di rifugiati e richiedenti asilo a Roma ed offre inoltre una piattaforma di servizi per immigrati.

I migranti. “Ci occupiamo prevalentemente di formazione integrata di rifugiati e richiedenti asilo – spiega il presidente Valentina Fabbri. Per quanto riguarda i migranti in generale è cambiato il tipo di servizi che offriamo loro da quando il permesso di soggiorno è erogato in forma elettronica. Ora i patronati si occupano di queste cose, mentre al nostro sportello si rivolgono persone per risolvere questioni socio legali, questioni pratiche come ricongiungimenti familiari, sanatorie del lavoro domestico, matrimoni, percorsi di regolarizzazione del permesso di soggiorno. Abbiamo avuto 1900 accessi ai nostri servizi ed ogni mese gestiamo 20 nuove richieste che si aggiungono al computo”. Il portale web riceve invece 20 mila contatti mensili.

I rifugiati e richiedenti asilo. “Si rivolgono a noi persone tra i 25 ed i 30 anni da paesi come Afghanistan ed Africa, Eritrea, Mauritania, Guinea, ed anche dei minori senza figure di riferimento. Nell’ambito dei fondi europei per i rifugiati abbiamo sviluppato una serie di progetti incentrati sulla formazione integrata per l’inserimento lavorativo. Il che si traduce in lezioni di italiano e corsi per consolidare una professionalità già posseduta dal paese di provenienza o per formarla ex novo. Abbiamo lavorato con l’ente bilaterale del turismo del Lazio per favorire il contatto tra i ragazzi che abbiamo formato e le aziende locali. Dopo un recall dei tirocinanti a tre mesi dalla fine di alcuni corsi delle 104 persone formate più di cinquanta hanno avuto un contratto. Benché non possiamo dire con certezza che tipo di stabilità abbiano questi contratti il dato resta incoraggiante”. Le professioni vanno da operatori di sala, pasticcieri, panificatori, scaffalisti, magazzinieri e via discorrendo.

Per le donne. “Attualmente non abbiamo programmi specifici, ma ne abbiamo sviluppato uno nel 2007 per donne qualificate insieme ad Hp. In sostanza si trattava di un corso formazione per la realizzazione di progetti, dalla fase di ideazione a quella di messa in pratica, ed un corso di informatica. Il principio ispiratore inquadrava la donna come agente di cambiamento all’interno della comunità d’appartenenza. Spesso le donne, anche per maggior disponibilità di tempo, sono più a contatto con le nostre strutture, scuole, servizi sociali. Il progetto intendeva veicolare il cambiamento nella comunità migrante a partire dal loro maggior coinvolgimento con la realtà locale”.

Formazione e socialità. “Le occasioni di incontro formativo in qualche caso sono stati la base per stringere legami informali. Raramente parliamo di classi che hanno formato una rete di amicizia stabile, ma questo dipende dalle dinamiche di gruppo. Si sono creati dei legami d’amicizia a piccoli gruppi, importanti soprattutto per quei rifugiati che viaggiano da soli e non hanno famiglia qui. Nel 2008/2009 abbiamo portato avanti una ricerca con la Lumsa per indagare le reti informali sui rifugiati, che sono elementi chiave dello scambio di informazioni in queste comunità. Da parte nostra abbiamo cercato di incoraggiare la socializzazione non accomunando le classi per nazionalità altrimenti si rischiava di formare dei piccoli gruppi autoreferenziali”.

Mediazione culturale e nuove tecnologie. Integra ha già portato a termine otto progetti, erogati da fondi europei gestiti dal ministero dell’Interno. Attualmente ne sono in corso tre uno dei quali è denominato Siti – Servizi integrati e tecnologie dell’incontro, che prevede la creazione di una rete per connettere attraverso skype i Municipi con un’equipe di mediatori interculturali iscritti all’omonimo Registro pubblico del comune di Roma. “Grazie ad internet l’equipe potrà fornire assistenza in tempo reale in 23 diverse lingue facilitando la comunicazione tra migrante ed istituzione. Stiamo incontrando in questo momento degli ostacoli di cablaggio tra differenti municipi che speriamo di risolvere presto.”

Davide Bonaffini29 Marzo 2011