Un giornale, in albanese, per battere i pregiudizi

Shqiptari i ItaliseShqiptari i Italise è il giornale cartaceo e online che comunica, aiuta e da’ voce alla comunità albanese in Italia. Keti Biçoku è giornalista e responsabile del periodico che da oltre dieci anni rappresenta la fonte principale d’informazione per migliaia di lettori, vengono divulgate notizie di cronaca, politica, pubblica amministrazione e cultura che riguardano Albania ed Italia.

Com’è nato il giornale e quali tematiche affronta?

“Il giornale è stato fondato da Roland Seiko che, oltre ad essere giornalista è anche autore e co-regista del film-documentario “Albania.Il paese di fronte”, diffuso durante l’evento d’inaugurazione del mese della cultura albanese a Roma, presso il Museo della Civiltà Romana. L’idea di crearlo
è nata 13 anni fa per volontà di alcuni amici ed intellettuali che volevano dar voce alla comunità albanese. Il giornale è venuto alla luce in un momento difficile perché gli italiani, la stampa e i media erano ostili alla popolazione albanese per via di alcuni fatti di cronaca che spesso li
coinvolgevano. Il nostro giornale è sorto un pò come una necessità per far conoscere e ascoltare questa comunità . Volevamo andare contro i luoghi comuni che affliggevano la nostra gente.
Col passare del tempo le tematiche sono cambiate e abbiamo dato la precedenza a quelle riguardanti l’emigrazione, la cultura e la storia e abbiamo trattato dei legami fra Italia ed Albania.Il giornale si è avvicinato sempre di più alla comunità, dando anche la possibilità ai singoli di
scrivere o segnalarci possibili collaboratori”.

Come è stato accolto il giornale sin dalle prime uscite?

“Nei primi 2 anni Shqiptari i Italise è stato distribuito nelle associazioni e nelle zone più frequentate dalla comunità albanese. Dal terzo numero era reperibile anche in edicola e sono iniziati gli abbonamenti sia in Italia che in Albania. Un grande aiuto ci è stato dato dall’ Albanian Airlines, la quale lo ha distribuito nelle tratte Tirana-Roma e viceversa. Ora il giornale ha una tiratura che si aggira fra le 15 mila e le 20 mila copie e non va tutta in vendita: è distribuito gratuitamente ,oltre che nelle associazioni culturali ,anche nei punti Western Union, nell’Ambasciata di Roma e nei Consolati albanesi di Milano e Bari. Ha riscontri molti positivi anche online dove conta mediamente 2000 visite al giorno”.

Quali vantaggi possono trarre i vostri lettori dal giornale?

“Dalle statistiche del sito si può vedere cosa piace al pubblico e di conseguenza sappiamo cosa vuole leggere. La sezione “Albanese d’Italia” è la più seguita forse a pari merito con quella legale “Come vivere in Italia”che spiega al meglio come funziona la burocrazia in questo paese, c’è anche L’esperto risponde, una rubrica dove il lettore ha la possibilità di fare domande a dei legali che spiegano le nuove leggi e altre tematiche giuridiche”.

E’ sufficiente la frequenza con cui esce il giornale? in quali parti d’italia siete più seguiti?

“Non è sufficiente ma è quasi impossibile farlo uscire più spesso. Anni fa, prima della crisi,abbiamo provato a renderlo settimanale ma è difficile, soprattutto per problemi di distribuzione.Gli albanesi in Italia sono presenti ovunque e per un distributore è complicato consegnare regolarmente la nostra stampa in tanti luoghi. Inoltre, con questa crisi economica, le spese sarebbero insostenibili. Il giornale va molto in Toscana, Lombardia e Piemonte che sono le regioni dove c’è più concentrazione di cittadini albanesi”.

La stampa italiana si è mai interessata a voi?

“Si lo ha fatto, soprattutto quando è alla ricerca d’ informazioni su fatti inerenti l’Albania di cui noi abbiamo già trattato. Ovviamente la maggior parte degli articoli vengono scritti in albanese perchè il nostro pubblico è albanese. Ogni tanto scriviamo articoli in italiano con lo scopo di sensibilizzare e coinvolgere”.

Romina Nizar