Nour-Eddine: musiche, danze e sonorità figlie del mondo

“La tua musica è come un lungo abbraccio atteso”. Queste le parole di una signora durante il concerto all’Auditorium Parco della Musica di Nour Eddine. Dopo il successo della scorsa edizione, venerdì scorso l’artista si è esibito di nuovo in Italia per festeggiare i vent’anni di carriera e presentare il suo ultimo lavoro discografico: Zagora Moom. Ospiti d’eccezione il flautista americano Thomas Vahle e il percussionista indiano Rashmi Bath.Durante il concerto l’artista ha spiegato come questo nuovo progetto sia nato proprio in Italia: “ero in Toscana, ho visto la luna, era lì, bella come quella che avevo in Marocco, di cui a volte ho tanta nostalgia. Ma con questo lavoro non ho voluto solo narrare della mia terra natia o delle mie patrie adottive. Non parlo né di pace, né di guerra, parlo di me, del mio sentimento, della mia vita da uomo”.“Mi piace spaziare dalla musica strumentale, all’etnica, alla classica, perché la musica non ha casa come me, siamo cittadini del mondo” spiega Nour Eddine che ha entusiasmato tutto il pubblico presente con musiche di contaminazione tra est e ovest, e le danze della compagnia Hafla Dancers. La ricerca sperimentale lo ha portato alle selezioni del Classical Brit Award nel 2010 con l’opera Advocata Nostra, accompagnato dalla Royal Philarmonic Orchestra di Londra, e lo vedrà quest’estate in tournée mondiale con l’opera Primavera Araba, insieme alla Sicily Simphony Orchestra.A metà concerto Nour-Eddine ha chiamato sul palco un ospite inatteso: la cantante italiana Paola Capone con la quale, dopo uno scambio simbolico di bandiere delle rispettive terre, ha cantato un inno all’amicizia “Viva l’amicizia, Viva l’amore tra i popoli, possiamo vivere insieme” ha ricordato.Tre bis. É rientrato tre volte abbracciando il suo l’oudd e spronando i presenti ad alzarsi, battere le mani e ballare. Indicando il suo fidato violinista, compagno nelle scelte artistiche, ha spiegato “Lui dice sempre suona che ti amo, ed io rispondo suona che ti amo anche io. Lui è ebreo ed io musulmano”. Le nuove sonorità di Zagora Moon portano con sé questo significato, una fusione ed unione tra culture e religioni senza particolarismi e razzismi.

Melissa Neri(21 Marzo 2012)